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martedì 29 settembre 2009

Quando le compagnie di linea sono ferme ed interviene il privato. A proposito della vicenda della “Lipari Island”.(di Michele Giacomantonio)

(Michele Giacomantonio)Ieri abbiamo letto una nota del Comandante Massimo Merenda relativa ad un viaggio effettuato il 24 scorso dall’imbarcazione “Lipari Island” nella quale veniva sollevato un problema: molta gente che avevano richiesto il servizio quando a Milazzo ha visto che il catamarano della Ustica Lines aveva deciso di effettuare la traversata aveva dimenticata la prenotazione ed era corsa ad imbarcarsi sul mezzo di linea. Da qui la protesta del sig. Merenda per questo comportamento e la decisione di non effettuare più questi viaggi sostitutivi.
Già a questo livello di informazione il fatto ci poneva due interrogativi:
1. Come le compagnie di linea Siremar ed Ustica Lines decidono o non decidono di fare un viaggio in caso di condizioni meteomarine avverse visto poi che questi viaggi i privati li fanno senza problemi?
2. Il chiedere il pagamento di una tariffa di 50 euro per l’andata Lipari-Milazzo e 40 per il ritorno Milazzo Lipari è congruo o eccessivo?
Naturalmente il punto più significativo è il primo. Spesso Siremar ed Ustica Lines rifiutano di viaggiare quando il mare è agitato ma non impossibile. Molti comandanti temono che possa accadere qualcosa al loro mezzo – magari un attracco difficile con danni al naviglio – e così rimangono in porto. Ed il comandante è alla fine quello che decide. Non lo può obbligare né la compagnia né tantomeno la Capitaneria. Il suo giudizio è praticamente insindacabile ed è difficile metterlo in discussione. Così i viaggiatori sono costretti a subirlo, volenti o nolenti, assumendosi i costi di una nottata a Milazzo ed il disaggio di dovere attendere ore ed ore sulla banchina rifugiati in un bar perché mancano le sale d’aspetto.
Ecco allora che quando c’è qualche privato che si avventura la gente si fa i conti. Quanto costa una notte a Milazzo fra albergo e ristorante? Anche cento euro a persona. E così pagarne 40 è un risparmio che si tollera ma non si accetta; e qualcuno che può è disposto anche a pagarne di più com’è per i 120 euro dell’elicottero che sempre il 24 ha fatto diversi viaggi fra Milazzo e Lipari.. Ma pagarne 40 quando improvvisamente apprendi che un mezzo di linea parte e che ti costa solo 6 euro è un delitto contro la tua famiglia e quindi preferisci rimangiarti la prenotazione e prendere il catamarano.
A questi problemi di tasca e di coscienza che gli eoliani vivono tutte le volte che c’è il mare forte si aggiungono poi i problemi che denuncia la signora Lucia Favaloro in una lettera ai blog di Lipari. La signora è a Milazzo e viene a sapere che c’è una barca che va a Lipari(ndr. la tratta interessata è la Lipari-Milazzo) e si informa quanto costa. ”Alcuni giovani marinai del mezzo della ditta Merenda Navigazione a terra – scrive la signora - mi comunicavano che il costo del biglietto sarebbe stato 20 /25 euro. Ma a bordo di questo mezzo che si autoincaricava delle mansioni di pubblico servizio,la bigliettazione avveniva in modo alquanto strano. Nulla da dire – continua la Favaloro - che presumibilmente il comandante ospitasse gratuitamente alcuni viaggiatori. Si tocca il fondo con le tre o quattro categorie di biglietto che essendo la tipologia del servizio unica e gli ambienti talmente ristretti rispondevano ad una classificazione soggettiva del comandante.Infatti avevamo:TURISTI 50 euro; RESIDENTI SIMPATICI 20 o 25 EURO; RESIDENTI COSI' COSI' 30 EURO; RESIDENTI ANTIPATICI 40 EURO. E ancora di piu' si perfora il fondo raggiunto con la gabbia di bigliettazione, quando, come da comunicazione ricevuta prima di imbarcarmi, ho consegnato 20 euro. Il comandante,invece, inveisce ed urla contro di me che se non avessi pagato 40 euro mi avrebbe sbarcato a Vulcano svergognandosi o, secondo lui, svergognandomi di fronte a tutti i malcapitati che condividevano questa triste esperienza.”.
Naturalmente la signora Favaloro si definisce “eoliana antipatica da 40 euro” e conclude dicendo:” il biglietto consegnatomi recava una vistosa correzione da 20 a 40 euro,non capisco come la societa' può giustificare fiscalmente parlando biglietti diversi a fronte di un unico servizio reso” ..
Così ai due problemi da cui eravamo partiti –la discrezionalità delle compagnie di linea e la congruità del costo richiesto dalla compagnia privata – se ne aggiunge un terzo: è giusto applicare tariffe diverse stabilite con discrezionalità dal proprietario del mezzo.
Si può dire : ognuno a casa sua si comporta come crede e il Lipari Island è un mezzo privato. Ma è un mezzo privato che accetta di svolgere un servizio pubblico e quindi dovrebbe sottostare a regole pubbliche e ufficializzate.