Doppio, reciproco, cambio di guardia fra la Soprintendenza del Mare, dove oggi si e' insediato Giuseppe Gini - che aveva retto la sede di Trapani - e Sebastiano Tusa, che lascia Soprintendenza del Mare e va a Trapani.
"Rivendico il diritto del mare Mediterraneo, storico luogo di scambi culturali ed economici tra i popoli che vi si affacciano, ad essere salvaguardato da ricerche petrolifere e da sfruttamenti impropri, che potrebbero causare danni irreversibili sia alle storiche risorse ambientali e naturali che ai territori costieri".
Con queste parole si e' insediato oggi alla Soprintendenza del Mare, Giuseppe Gini, che ha aggiunto: "Avviero' per l'assessorato regionale dei Beni Culturali e dell'Identita' siciliana, insieme a tutte le nazioni che vorranno aderire, la proposta di far dichiarare dall'Unesco il mare Mediterraneo 'Patrimonio dell'Umanita'".
Gini, inoltre , ha annunciato la creazione di un nuovo circuito museale dedicato al mare, dove troveranno dimora tutti i preziosi cimeli che il mare sta restituendo, grazie agli sforzi compiuti in questi anni dai ricercatori siciliani.
Congedandosi dalla Soprintendenza del Mare, Sebastiano Tusa, ha voluto offrire un ultimo contributo della storia della Sicilia e delle sue tracce in mare. "Continuero' a farlo d'ora in poi - ha assicurato Tusa - nelle terre del Trapanese" "Dal 1 agosto al 6 settembre 2010 - ha spiegato Tusa - la Soprintendenza del Mare della Regione siciliana e la Fondazione statunitense RPM Nautical Foundation, diretta da George Robb, hanno condotto la campagna di ricerche strumentali 2010 nelle acque prospicienti le isole di Levanzo, Favignana e Marettimo, nell'arcipelago delle Egadi. Anche queste ricognizioni sono state coronate da successo poiche', oltre ad un considerevole numero di reperti di anfore e resti di velivoli militari collocabili al secondo conflitto mondiale, e' stato posizionato e recuperato un rostro in bronzo, il terzo nelle acque delle Egadi".
"Alla fine della campagna di ricerche - ha proseguito Tusa - la scoperta di un terzo rostro a Nord-Ovest di Levanzo, conferma ormai in via definitiva la teoria sulla localizzazione dello scontro tra Cartaginesi e Romani in questo luogo (e non a Cala Rossa di Favignana), nel fatidico giorno del 10 marzo del 241 a.C.
quando si decisero definitivamente le sorti della prima guerra punica a favore dei Romani".
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