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mercoledì 15 settembre 2010

EOLIE IN VENDITA di Aldo Natoli

(Aldo Natoli) Dopo aver preso visione del verbale sottoscritto dai partecipanti alla Conferenza dei servizi che si è svolta in merito al programma costruttivo per la costruzione di 147 alloggi di edilizia agevolata- convenzionata da realizzarsi nel Comune di Lipari dalla società A.T.I-Lipari, ritengo opportuno tornare sull’argomento.
Nei Comuni la vigente normativa attribuisce ogni competenza in materia urbanistica al Consiglio Comunale. A Lipari il massimo organo deliberativo viene costantemente delegittimato dal comportamento del Primo Cittadino, che evidentemente non gradisce molto le regole della democrazia che si estrinsecano ottenendo la maggioranza dei voti assembleari.
Questa considerazione nasce spontanea leggendo la comunicazione di avvio del procedimento fatta dal Comune ad un cittadino proprietario di un terreno a Pianogreca che rientra nell’area interessata dal citato programma costruttivo. Nel documento infatti viene ribadito dal Dirigente del Comune “che è intendimento di questa Amministrazione pervenire all’approvazione del progetto dell’opera”.
Come dire “quest’opera sa da fare”, a prescindere della volontà del Consiglio Comunale.
Il Sindaco Bruno nell’intervista rilasciata a conclusione della Conferenza dei servizi, che si è svolta nell’assoluta riservatezza, con la stanza pattugliata dalla Polizia Municipale, impedendo anche a noi della stampa di scattare delle foto, ma con la presenza dell’Arma dei Carabinieri che non sembra avere alcun titolo per partecipare dal momento che in discussione era il “programma costruttivo” e non la “progettazione delle caserme” delle quali comunque la titolarità è del Comune, ci ha comunicato che su questo, e sull’aspetto urbanistico, fornirà ogni chiarimento il Dirigente del III° Settore, Arch. Biagio De Vita.
Restiamo quindi in attesa di una, speriamo imminente, conferenza stampa che possa chiarire i vari dubbi evidenziati che, dall’analisi attenta del verbale della conferenza persistono.
Il programma costruttivo dei 147 alloggi prevede infatti il loro insediamento nelle zone agricole che hanno un indice di edificabilità molto basso (0,03 mc./mq.), un forte frazionamento terriero, ed un vincolo paesaggistico sul quale attendiamo il parere della Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina.
Tale occupazione può avvenire soltanto se nelle zone “C” degli strumenti urbanistici le aree a disposizione per questo tipo di attività sono sature. Nutro molti dubbi che le zone “C” possano dichiararsi sature sia nel Programma di Fabbricazione che nel Piano Regolatore Generale visto che le cooperative che dovevano insediarsi a Pianoconte sono state costrette a ricercare l’acquisto di terreni in altro sito.
Mi domando, considerato l’intendimento dell’Amministrazione Comunale, perché queste cooperative non sono state trasferite nelle zone agricole. E comunque l’impossibilità di disporre di aree in zona “C” deve essere puntualmente documentata dal Dirigente e non semplicemente enunciata facendo riferimento allo studio dell’Ing. Miceli che risale all’anno 2008. La verifica deve essere aggiornata al momento della trattazione dell’intervento tenuto conto che, come ribadito dal Dirigente Generale dell’Assessorato Territorio ed Ambiente, Ing. Maurizio Agnese, con la nota prot. n° 56836/09, bisogna preliminarmente procedere alla quantificazione dei fabbisogni, così come, tra l’altro, è stato ben evidenziato dal Consigliere Comunale Pietro Lo Cascio nella nota consegnata al Sindaco del Comune sull’argomento.
In atto questo studio, propedeutico alla stessa Conferenza dei servizi, non risulta essere stato effettuato e certificato.
Da precisare che l’aumento demografico nel Comune di Lipari in questi ultimi anni deve ritenersi irrisorio. Infatti al 31 dicembre 2009 il Servizio Anagrafe ha registrato un aumento di 29 abitanti (11.268-11.239) ed al 31 luglio del 2010 di appena 22 abitanti (11.290-11.268).
Il Sindaco ed il Dirigente non possono ignorare infatti la Sentenza n° 11/09 del TAR di Catania che ha visto soccombere le cooperative Libertas, Eoliespress e Panarea , per la mancanza di questa quantificazione, e della relativa diffida fatta all’Ente da parte dell’Assessorato Territorio ed Ambiente, nonchè del risarcimento dei danni richiesto dalle citate cooperative. Ma a queste considerazioni se ne aggiunge un’altra ancora più preoccupante, sulla quale il Sindaco Bruno continua a non rispondere.
La Societa A.T.I. Lipari ha chiesto al Comune di poter effettuare il programma costruttivo nelle zone agricole. E’ chiaro che questo comporta uno stravolgimento urbanistico in queste aree verdi (la zona “F4” di Panarea fortunatamente è stata stralciata. Resta la tipologia edilizia (che contrasta con la normativa).
In cambio di tale “costo ambientale” la società offre al Comune la costruzione di due caserme dei Carabinieri, dietro il relativo compenso rappresentato dalla gratuità degli oneri concessori, che sono soldi che vanno nelle casse comunali. Ma non solo. Chiede anche la cessione gratuita di alcuni terreni comunali a Quattropani. Quindi i cittadini del Comune debbono, oltre al danno ambientale, farsi carico del costo relativo alla costruzione delle caserme e dei terreni demaniali, alcuni dei quali dovrebbero essere sottratti a quanti ne hanno da tempo chiesto la legittimazione. A ciò deve aggiungersi, come precedentemente evidenziato, che l’assegnazione della costruzione delle caserme senza effettuare un gara di evidenza pubblica, così come previsto dalla Legge, impedisce al Comune di usufruire del ribasso d’asta.
Che le caserme dei Carabinieri sono necessarie è fuori di ogni dubbio, e tutti i cittadini ritengo siano di questo avviso. Ma per costruire le caserme esistono finanziamenti europei, nazionali e regionali, e mi sorprende come l’Amministrazione Comunale non abbia fino ad oggi avvertito l’esigenza di usufruire di queste agevolazioni.
Esistono i mutui che vengono erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti con le rate equivalenti alle mensilità dell’affitto. Non si comprende pertanto perché il Sindaco di Lipari, anziché accedere a queste varie possibilità, preferisce far gravare su i cittadini, già tartassati dalle varie tassazioni comunali, questo costo, al quale si aggiunge, come precisato, il notevole danno al paesaggio. Mi sorprende come questo aspetto non sia stato attenzionato dal Partito Democratico, nell’intervento appena pubblicato, che di solito è molto attento ai problemi legati alla tutela dell’ambiente.
In ultimo bisogna ricordare che, se le voci del Palazzo rispondono al vero, il Piano Regolatore Generale dovrebbe essere in dirittura di arrivo. Ma a che cosa serve questo importante strumento di pianificazione urbanistica se viene stravolto dall’Amministrazione Comunale prima ancora di arrivare?

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