A Berlusconi riesce l'operazione di rianimare il Pdl in Sicilia, che raddoppiando i voti delle regionali presi quattro mesi fa, vince il premio di maggioranza al Senato, grazie anche a Mpa-Pds e Grande Sud, che però registrano un crollo verticale di consensi, attestandosi il primo poco sopra il 2% e il secondo addirittura all'1%, con i due leader Raffaele Lombardo e Gianfranco Micciché fuori dal Parlamento.
Ma il vero boom lo fa il Movimento cinque stelle: i grillini si affermano come primo partito in assoluto nell'isola, intorno al 30% (anche alla Camera), il doppio rispetto alle regionali, poco sotto l'intera coalizione di centrodestra (4 punti circa). Solo terzo il centrosinistra col Pd sotto il 20%, mentre il "Megafono" del governatore Rosario Crocetta, apparentato con i democratici, supera di poco il 6%, confermando il dato delle regionali di ottobre.
Con Mpa-Pds e Grande Sud, perdono consensi anche altri in passato radicati nell'isola: il Pid di Saverio Romano e degli ex cuffariani al Senato ottiene uno striminzito 0,96%, Fli fa peggio con appena lo 0,6% di media nelle due circoscrizioni alla Camera. Bottino magro anche per l'Udc di Casini, sotto il 3% nelle due liste per Montecitorio. Nessun senatore in Sicilia per Scelta Civica del premier Mario Monti, così come per Rivoluzione civile dell'ex pm Antonio Ingroia, che nella sua regione ottiene tra Senato e Camera circa il 3%. "Non abbiamo raggiunto il quorum, ma abbiamo avuto un risultato dignitoso" commenta Raffaele Lombardo.
Dice "di non avere nessuno rammarico per la mancata elezione" Gianfranco Micciché, alla seconda sconfitta elettorale dopo quella delle regionali, quando si candidò a governatore giungendo quarto, dietro a Giancarlo Cancelleri di Cinquestelle. Per Francesco Nuti, capolista eletto al Senato, il M5S "é il vero fenomeno di queste elezioni", mentre per il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, "i partiti della coalizione di Ingroia sono stati i migliori alleati di Berlusconi". "Il risultato ci premia per la scelta di unire l'area dei moderati" afferma il coordinatore del Pdl in Sicilia, Dore Misuraca. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, bacchetta invece il Pd: "Non ha capito la lezione siciliana, c'é stata una valutazione errata a livello nazionale: bisognava allearsi con l'Udc e a Casini dico che anche lui sarebbe stato eletto nell'isola".
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