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venerdì 1 marzo 2013

"Il voto gioioso". L'analisi del voto di Luca Chiofalo

Da giorni provo a condividere la soddisfazione espressa circa l'esito del voto nazionale da alcuni concittadini, ma non trovo appigli razionali.
Il mio limite credo sia quello di non possedere "l'orgoglio di casacca" dei suddetti: non vivo la soddisfazione personale di chi può sfogare i propri istinti da ultras o sperare in qualche vantaggio da "vicinanza" agli eletti.
Anzi, ragionando da cittadino italiano "senza santi in paradiso" e capitali all'estero mi chiedo: quali esaltanti prospettive apre questo scenario tanto frammentato e confuso?
Quali motivi di ottimismo e felicità possono scaturire da un voto che avrà come conseguenza un probabile caos politico, istituzione ed economico...?
Mi avventuro, siate indulgenti, in un'analisi profana ed essenziale del risultato elettorale.
Berlusconi, fenomenale (solo) in campagna elettorale, ha salvato il salvabile: (forse) se stesso e i suoi fedelissimi, non certo l'Italia come sostiene Sallusti. Grillo ha fatto "boom" ma (furbo) non vuole governare, preferisce speculare sul potenziale disastro. Monti, l'unico timoniere affidabile ma digiuno di esperienza elettorale, è stato ridotto all'irrilevanza da una campagna diffamatoria trasversale che ne ha fatto il responsabile di tutti i guai italiani dal dopoguerra ad oggi.
Dal canto loro, Bersani e la sinistra tutta sono "casi umani": partiti con i favori del pronostico hanno fatto di tutto (come altre volte) per perdere il vantaggio, masochisti non dichiarati e dispensatori di speranze puntualmente disattese.
Dunque, quadro politico bloccato e problemi ingigantiti, con l'aggravante che la campagna elettorale più dissennata della storia ci restituisce un paese spaccato da pulsioni pseudo-rivoluzionarie e diffusi rigurgiti anti-euro, ormai politicamente rappresentati.
Ultimamente, ho l'impressione sempre più netta di vivere in un paese poco lucido (eufemismo) e lungimirante nelle riflessioni e nelle scelte;
gli elettori berlusconiani che ho sentito, stamane, sostenere di averlo votato perchè proponeva il programma più serio e credibile (parole testuali) me ne hanno dato conferma.
La democrazia obbliga a tollerare, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso...    
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO

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