A un bivio la vertenza sui trasporti marittimi nelle Eolie
Sciopero generale nell'Arcipelago mentre a Roma si tratta con Matteoli
Salvatore Sarpi
Lipari
Per le Eolie oggi è il giorno della serrata, dello sciopero generale per rivendicare trasporti marittimi pubblici efficienti e in linea con le esigenze delle popolazioni isolane e nel rispetto dei diritti garantiti dalla legge. A Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina saracinesche delle attività commerciali abbassate, alberghi, bar e ristoranti chiusi, astensioni dalle normali attività lavorative, presidio dell'area portuale e corteo di protesta che sfilerà lungo le vie di Lipari.
Il comitato di agitazione per i trasporti, riunitosi tra l'altro ieri pomeriggio con una folta rappresentanza dei cittadini, ha così pianificato le azioni da porre in essere dopo aver svolto una capillare attività di informazione. "Chiudere per un giorno per non chiudere per sempre" sembra essere diventato il leit-motiv di questa giornata alla quale parteciperanno anche gli studenti eoliani e i marittimi della Federmar-Cisal che, proprio per oggi a partire dalle dodici e per trentasei ore, ha indetto uno sciopero dei marittimi. Non si escludono, comunque, altre iniziative forti in qualche modo collegate ai riscontri che si avranno dalla riunione romana.
Il sindaco Mariano Bruno, che sarà a Roma unitamente agli altri sindaci isolani e al vice-presidente della Regione Titti Bufardeci per incontrare il ministro Altero Matteoli, chiederà anche nelle vesti di presidente dell'Ancim Sicilia l'applicazione degli itinenari orari attuati sino al 2006, con la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012, cosi come previsto nel comma 998 dell'art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006. Convenzione che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire, unitamente a quelli erogati dalle società appaltatrici della Regione, servizi «adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane».
Il tutto accompagnato nell'immediato dall'apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali, i rappresentanti delle forze politiche, delle associazioni e dei sindacati, che possa partecipare all'organizzazione dei servizi oggetto di convenzione e monitorarne l'efficienza. L'impressione è che alla fine si possa arrivare ad una proroga alla Siremar sino alla fine dell'anno scorso, con una riduzione minima della frequenza delle linee e, in previsione futura, all'attivazione immediata di un tavolo di concertazione e di studio che, oltre che delle linee, si occupi anche di una ipotizzabile "futura Siremar".
«Dobbiamo batterci per un obiettivo concreto, ovvero si dovrà garantire la stessa frequenza di collegamenti che la Siremar ha effettuato, nello scorso anno, tra la Sicilia e le isole minori. Per questo motivo, anche in considerazione del fatto che la Regione ha fatto tutto ciò che era nelle proprie possibilità, non potremmo accettare dal governo nazionale condizioni diverse», afferma il vicepresidente della Regione e assessore ai Trasporti, Titti Bufardeci.
«All'incontro con il ministro Matteoli – spiega – parteciperò insieme a tutti i sindaci delle isole minori siciliane. Questo a dimostrazione di come tutto il governo regionale sia schierato dalla parte dei cittadini degli arcipelaghi, che non possono e non devono correre il rischio dell'isolamento».
Sui collegamenti marittimi da e per le Eolie è stato anche convocato il Consiglio provinciale. La seduta si terrà domani alle ore 10,30.