Cerca nel blog

mercoledì 7 gennaio 2009

Trasporti marittimi ed iniziative di protesta dalla GAZZETTA DEL SUD DI OGGI

Tutto fermo nelle Isole in concomitanza con l'incontro di domani convocato dal ministro dei Trasporti
Sciopero del personale navigante a sostegno della protesta dei sindaci
Gli albergatori eoliani intenzionati a chiedere i danni allo Stato per i tagli nei collegamenti
Salvatore Sarpi
Lipari
Gli albergatori eoliani sono intenzionati a chiedere i danni allo Stato. Lo ha annunciato l'ing. Emanuele Carnevale, presidente dell'associazione "Ama le Eolie": «Con il taglio di traghetti e aliscafi avremo un danno incalcolabile. I danni, per il prevedibile calo di turisti, potrebbe ammontare a oltre 10 milioni di euro e negli alberghi si potrebbero perdere un centinaio di posti di lavoro. L'incredibile è che negli ultimi anni lo Stato ha finanziato nuovi alberghi nelle Eolie, stanziando quasi 100 milioni di euro e dall'altro lato "taglia" i finanziamenti per i mezzi di trasporto necessari per raggiungerle».
Intanto uno sciopero di trentasei ore è stato indetto per domani e dopodomani dalla Federmar-Cisal. Si asterranno dal lavoro il personale navigante e amministrativo delle aziende del gruppo Tirrenia. Gli equipaggi della Tirrenia e delle regionali Siremar, Saremar, Caremar e Toremar si asterranno dal lavoro dalle 12 di domani alle 24 di venerdì. Saranno, in ogni caso, assicurati i servizi essenziali. Per quanto riguarda gli amministrativi l'astensione dal lavoro sarà così articolata: mezza giornata l'otto gennaio, nella seconda parte del periodo lavorativo o di turno, e una giornata il nove gennaio. La protesta è rivolta contro la politica del Governo che sta mettendo in atto «in merito alla privatizzazione della flotta pubblica, procedure e atti che sollecitano una sconcertante confusione tra i lavoratori con una crescente preoccupazione sul futuro del posto di lavoro». «Contrariamente a quanto era stato stabilito dal Governo Prodi - si legge in una nota della Federmar-Cisal - e cioè estendere la convenzione tra Stato e gruppo Tirrenia fino al 2012, questo Governo sembra deciso ad affrettare i tempi della privatizzazione nel tentativo di chiudere l'intera partita, al massimo, entro il 2009. Da questa precipitosa accelerazione emerge con forza che, più che di una privatizzazione, si tratterà di una svendita della flotta pubblica. Operazione destinata a incidere sulla salvaguardia dell'occupazione, sia dei marittimi che degli amministrativi, in particolare sui lavoratori che rischieranno di perdere il posto di lavoro dal momento che nel settore marittimo non esiste né cassa integrazione guadagni, né altro tipo di ammortizzatore sociale che non sia l'indennità di disoccupazione».
La garanzia sulla continuità territoriale, tema della richiesta degli isolani che vede impegnati i consigli comunali delle Eolie, così come di tutte le altre isole siciliane, è anche la richiesta di Federmar-Cisal, convinta che la logica del profitto non è garante dei bisogni delle popolazioni e dello sviluppo socio economico del loro territorio. La lotta dei dipendenti della Tirrenia ha le stesse finalità delle popolazioni isolane: lavoro e sicurezza per il futuro. Intanto ieri la protesta ha toccato l'isola di Favignana. Oggi a Lipari tornano a riunirsi congiuntamente i quattro consigli comunali. Prevista anche l'assemblea cittadina in previsione dello sciopero generale di domani a sostegno dell'incontro romano dei sindaci con il ministro Altero Matteoli. Infine, da registrare una nota dell'Udc di Lipari che esprime la più ampia solidarietà alle comunità eoliane . «Questo evento rischia di provocare un recesso nei servizi e nella vivibilità delle Eolie e di tutte le isole minori siciliane senza precedenti, riportando le stesse isole ai livelli dei servizi di trasporto e mobilità del secolo scorso, annullando per i loro abitanti i diritti di mobilità e continuità territoriale che lo Stato assicura a tutti gli altri cittadini. Siamo disponibili - si legge nella nota - a ogni forma di legittima protesta, rammentando che sull'argomento già da tempo, insieme alle altre forze di opposizione, abbiamo sollecitato una azione forte dell'amministrazione. Abbiamo pertanto chiesto lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia. In assenza di una tempestiva e adeguata iniziativa da parte dell'amministrazione locale, attraverso l'azione del senatore D'Alia, che ha presentato una mozione al Senato su questo argomento, abbiamo tentato di costringere il Governo ad affrontare il problema. I nostri rappresentanti, presenti al programmato incontro degli organi direttivi provinciali, hanno chiesto che il partito faccia della questione "trasporti Eolie" la priorità da affrontare ai più alti livelli».