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giovedì 15 aprile 2010

Il "taglio" del traghetto mattutino e serale (dalla Gazzetta del sud di oggi)

Disagi nei collegamenti con le Isole Ridotte di nuovo le corse giornaliere
Il consigliere del Pd, Biviano, contro le scelte della Siremar
Salvatore Sarpi
Lipari
Forti disagi nei collegamenti marittimi da e per le Eolie a mezzo navi traghetto su linee storiche ed essenziali per la mobilità. Li denuncia il capogruppo consiliare del Pd, Giacomo Biviano, in una nota-sollecitazione inviata al sindaco di Lipari, e per conoscenza al Ministero dei Trasporti e all'Assessorato Regionale dei trasporti. Biviano evidenzia, come dopo la breve pausa pasquale, quando grazie all'impiego della nave veloce "Isola di Vulcano" si sono ripristinati i normali e storici collegamenti mattutini e serali tra Lipari-Vulcano-Milazzo e viceversa, la Siremar è tornata a penalizzare i cittadini e a ledere il diritto alla mobilità.
«Apprendo con grande stupore - scrive Biviano - che dall'altro ieri la nave "Isola di Vulcano" non opera più nelle nostre isole, con conseguente riduzione di corse giornaliere. In particolar modo la corsa Siremar delle 18.30 (Milazzo – Vulcano Lipari) e quella delle 06.30 (Lipari – Vulcano- Milazzo) è stata ridotta a due sole volte la settimana, con conseguenti disagi per tutta la popolazione e vacanzieri che arrivano nel nostro comprensorio. Inutile dire che questo è l'ennesimo atto incomprensibile di una politica societaria scellerata che, per l'ennesima volta, prevede la riduzione di un'unità navale senza prima prevederne un'altra in sostituzione».
Biviano ha, di conseguenza chiesto al sindaco di Lipari, di appurare i motivi che hanno spinto la società Siremar a togliere la nave "Isola di Vulcano" dalla tratta con le Eolie e di chiedere alla stessa società l'immediato e pieno ripristino, anche attraverso l'impiego o noleggio di altre unità navali, della linea C2 – C6. Al primo cittadino viene anche chiesto di " informare il Ministero dei trasporti dell'accaduto affinchè prenda seri provvedimenti contro una società che non garantisce assolutamnete quella continuità territoriale riconosciuta dalla stessa Comunità Europea e di appurare se esistono gli estremi per una denuncia alle competenti autorità giudiziarie per interruzione di pubblico servizio e per il non rispetto delle convenzioni esistenti o delle direttive ministeriali e/o regionali impartite».