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giovedì 15 aprile 2010

Pumex. Ci scrive il liquidatore D'Ambra. Pubblichiamo la sua nota ma non accettiamo lezioni di giornalismo da nessuno.

Riceviamo dal dottore Vincenzo D'Ambra e pubblichiamo:
Preg.mo Sig.
Salvatore Sarpi
Direttore Eolie News
Lipari
Gentile sig. Sarpi,
la necessaria sintesi del linguaggio dei giornalisti da una parte ed un certo modo di porgere le notizie, talvolta unitamente alla poca dimestichezza con la materia economico-finanziaria dall'altra, possono generare involontariamente disinformazione.
E questo è quanto ho rilevato dall’articolo apparso ieri sul sito da Lei gestito con il titolo “Tutto bloccato alla Pumex...anche il trattamento di fine rapporto”, seguito dall’articolo a firma della giornalista Elisabetta Raffa.
Mi permetto quindi di fornirLe qualche chiarimento, per la migliore comprensione anche dei suoi lettori.
Andiamo con ordine:
 la giornalista professionista sopra citata è stata addetto stampa di Confindustria Messina diversi anni fa, così come Lei, giornalista pubblicista, del Comune di Lipari;
 investire 1 milione di euro non significa affatto averne la disponibilità liquida, bensì poterla reperire nel circuito finanziario per realizzare un investimento;
 gli ex dipendenti della Pumex certamente ricordano che l'azienda, in maniera imprevista ed imprevedibile, è stata totalmente bloccata da un provvedimento dell'Autorità Giudiziaria alla fine di agosto 2007;
 agli ex dipendenti, nei tre mesi successivi e cioè fino al completamento dell'iter di mobilità l’azienda, pur senza poterli ulteriormente utilizzare per alcuna attività produttiva, ha corrisposto per intero le retribuzioni, fino a quando l'assemblea dei soci è stata costretta a porre la società in liquidazione;
 inoltre, stante il perdurare del blocco totale determinato dal fermo giudiziario, la società ha presentato al Tribunale competente una proposta di concordato preventivo con il pagamento del 100% delle spettanze degli ex dipendenti. Fatto questo, come Lei ben saprà, del tutto inusuale in un concordato;
 i vistosi danni materiali subiti dall'azienda evidenziati dalle foto, sono anche la conseguenza di oltre 30 mesi di fermo totale, per cui ogni altro commento è certamente superfluo.
Infine, giace sin dal 2005 un progetto di messa in sicurezza di tutta l'area di cava presso il competente assessorato regionale, riproposto con ulteriori aggiornamenti nel novembre dello scorso anno. Entrambi i progetti non hanno ancora avuto risposta. Con questi elementi forse riuscirà a dare un'informazione più completa, mentre una più ampia e approfondita potrebbe essere ricercata dal Consiglio Comunale di Lipari. I posti di lavoro, particolarmente in un momento di crisi quale quello attuale, da chiunque generati non sono mai sufficienti.
Le ricordo inoltre che ai sensi di legge questa smentita deve essere pubblicata entro 15 giorni dal ricevimento della stessa e con il medesimo risalto dato all’articolo da Lei pubblicato ieri nel sito Eolie News.
In attesa di un Suo cortese riscontro Le porgo distinti saluti,
Il Liquidatore
Dott. Vincenzo D'Ambra
NDD- Come vede dott. D'Ambra nessuna difficoltà a pubblicare subito la sua "smentita" (ma di che cosa, visto che abbiamo riportato l'articolo della dottoressa Raffa? ).
Smentita pubblicata immediatamente non certo per "timore" ma per quella trasparenza di informazione che ci contraddistingue.
E ciò nonostante Lei, che si appella ai "famosi quindici giorni" abbia, violando quella che è la normativa che disciplina le richieste di smentite (?), ritenuto di inviare copia integrale di questa lettera ad altri colleghi.
Dove per integrale si intendono non solo le sue precisazioni "economico-finanziarie", ma anche parti strettamente appartenenti a questo direttore.
Altra cosa è il buon senso del collega Paino (che ringraziamo, anche se non abbiamo nulla da nascondere ai lettori) che ha provveduto a "ripulire" la sua nota dallle parti non di competenza del suo giornale.
Lei scrive che "l'azienda, in maniera imprevista edimprevedibile, è stata totalmente bloccata da un provvedimento dell'Autorità Giudiziaria alla fine di agosto 2007".
Ma non erano scadute da tempo le concessioni per l'escavazione.. che, invece, secondo gli inquirenti andava avanti?
Se così è non capisco quel'è la "maniera imprevista ed imprevedibile"
Sul modo di porgere le notizie giornalistiche non spetta certo a Lei insegnarci il da farsi. Così come non spetta a me insegnare a Lei come porgere le notizie "economico-finanziarie".
Per quanto riguarda il "generare disinformazione" da parte di questo direttore la invito ad andarci cauto... e a non addentrarsi in giudizi di parte...lasci giudicare i lettori... Lei è parte interessata!
Sono loro che decidono e valutano, e Lei dovrebbe ben saperlo visto che ai lettori, che nel caso della sua attività editoriale erano i telespettatori, spettava giudicare se si generava involontariamente disinformazione.
Ancora, non sta certo a Lei il compito di indicare (almeno a questo direttore e a questo giornale) cosa deve fare per dare una informazione completa. Ognuno faccia il proprio lavoro e, mi creda, purtroppo, non sempre l'informazione completa coincide con quello che sta a cuore ad altri.. o per lo meno non è quella che altri vorrebbero....
Per concludere non capisco l'accoppiamento di quella che è stata la mia attività di pubblicista al servizio del comune di Lipari con quella che è stata l'attività della dottoressa Raffa a Confindustria Messina. Ma, d'altronde, ognuno nelle lettere ci mette dentro ciò che vuole.
Prendo, invece, atto che la dottoressa Raffa non è più l'addetto stampa di Confindustria e me ne scuso!
Così come prendo atto che facendo riferimento alle foto pubblicate (altre ne arriveranno nei giorni a seguire) Lei scrive che sono "anche" la conseguenza di oltre 30 mesi di fermo totale.
"Anche" e non soltanto, quindi!
Per quanto riguarda il TFR e il riempiego delle maestranze forse sarebbe meglio andasse a leggere e/o a sentire cosa scrivono e dicono i suoi ex dipendenti.
Salvatore Sarpi