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venerdì 16 aprile 2010

"Ci dia i nostri soldi e ci lasci in pace". Lettera aperta degli ex lavoratori della pomice all'imprenditore-liquidatore

Riceviamo dagli ex lavoratori della pomice e pubblichiamo questo comunicato-lettera aperta in risposta alla lettera inviata ieri dal liquidatore della Pumex alla redazione di Eolienews. Lettera per la quale questa redazione, per ciò che concerne l'aspetto puramente giornalistico, ha provveduto a rispondere come visibile a questo link http://eolienews.blogspot.com/2010/04/pumex-ci-scrive-il-liquidatore-dambra.html
COMUNICATO IN RISPOSTA ALLA NOTA APPARSA SU EOLIENEWS
Avremmo fatto a meno di rispondere al Liquidatore della Pumex S.p.A., ma visto i toni, i termini ed i momenti nei quali interviene, non ne possiamo davvero fare a meno.
In maniera più specifica:
- Per chi non avesse letto attentamente, ecco il modo di fare impresa da parte del suddetto imprenditore, io soldi no ne ho, ma li posso reperire “Nel circuito Finanziario”. Ma abbiamo capito bene?
- Abbiamo un imprenditore che non ha soldi? Non ci sembra affatto possibile.
- Forse non avrà liquidità, ma sicuramente proprietà ne ha da vendere, sempre volendo naturalmente.
- Abbiamo un imprenditore che, invece di far fronte ai DEBITI creati da una S.p.A., chiede soldi altrui per poterli investire, nel caso specifico userebbe anche i nostri?
- L’azienda, sembrerebbe che non abbia chiuso in maniera “imprevista” ed “imprevedibile”, ma non sta nè a noi dirlo, ma soprattutto nemmeno a Lui, sarà la giustizia a fare il suo corso e speriamo a dare le giuste sentenze;
- Dobbiamo però ricordare all’ex Presidente della Pumex che, sino alla fine del rapporto di lavoro, ossia dopo che il 31/Agosto/2007 hanno chiuso l’azienda, lui ha imposto ad alcuni ex lavoratori di effettuare, in aree esterne all’ambito aziendale e quindi senza tenere conto delle mansioni di ognuno di noi, pulizie e sgomberi di magazzini, case ecc., ovviamente di sua proprietà;
ha iniziato ad obbligarci alla firma del registro “disponibilità”, questo vuol dire che ogni lavoratore spendeva giornalmente il carburante necessario per recarsi a Porticello, firmare detto registro, ovviamente perché lui non aveva più lavori personali da farsi fare e questo attenzione, solo per non licenziarci subito – forse credendo che, vista l’inattività dell’azienda non era obbligato a dover pagare gli stipendi – a questo punto nasce la novità del registro, come una sorta di dispetto tra bambini, e cosa ancora peggiore molti ex lavoratori, dopo che lui stesso ha detto, a voce naturalmente, di non recarsi a lavoro data la situazione, si sono visti mancare nelle buste paghe di quegli ultimi 3 mesi, oltre alle ferie ed alla malattia, ingenti somme di denaro che sono attualmente oggetto di ricorsi giudiziari.
Per puntualizzare, e spiegare meglio, i tre mesi non sono l’iter della mobilità e nemmeno il preavviso ed anche quest’ultimo ad alcuni lavoratori non è stato ancora pagato.
Per non parlare di cosa ha combinato a tutti i lavoratori che avevano effettuato la cessione del quinto e che sono stati costretti a prendere un legale anche per difendersi da quanto fatto dall'azienda. Azienda che, in parole povere, come non ha pagato i lavoratori non ha pagato nemmeno le suddette “cessioni”.
- Se un concordato era fatto “BENE” ed era garante, come mai è stato Bocciato?
Forse è stato, volutamente, sbagliato per prendere tempo in modo da affamare ancora di più i propri dipendenti?
- Parliamo di sicurezza e ci chiediamo, ovviamente, ma in questi anni abbiamo lavorato in un modo non sicuro, quindi?
Se le cave non sono state lasciate in sicurezza, vuoi vedere che la colpa è della Comunità Europea che ha bloccato la pesca del Tonno Rosso e del Pesce Spada?
Egregio dottore D’Ambra, ma di cosa sta parlando?
L’informazione (ndd. ovviamente non questo giornale) che riporta le Sue dichiarazioni è la stessa che, per tre anni ha subìto le sue MUTE proteste e solo oggi, casualmente e maliziosamente, chiede spazio per “DELIRARE” sul problema di trentotto famiglie che Lei, per l’ennesima volta, vuole trasformare nella Sua personale battaglia per i suoi interessi economici e puramente personali.
- Siamo certi che non Le interessa affatto nè la nostra dignità, né tanto meno farci riavere un lavoro, purtroppo di questo siamo convinti, a Lei interessa solo fare soldi.
Ci faccia la cortesia di lottare in modo concreto, per i Suoi personali interessi economici, senza strumentalizzare oltre la nostra lotta e l’orgogliosa “MISERIA” che ci distingue, utilizzando sino ad oggi, il nostro TFR per dare acconti ad alcuni dei creditori.
In ultimo chiediamo al Dott. Vincenzo D’Ambra, di attivare i suoi canali finanziari ed, ovviamente se ne ha, di prelevare dai suoi conti correnti il denaro sufficiente per dare a noi, Ex Lavoratori della pomice, ciò che ci deve, ossia il nostro TFR ed il nostro preavviso e dopo se vuole continui a fare i suoi giochetti.
Comunichiamo sin da adesso che per noi l’argomento è chiuso e pertanto non risponderemo ad eventuali altre provocazioni e/o risposte.
EGREGIO DOTTORE D’AMBRA CI DIA I NOSTRI SOLDI E CI LASCI IN PACE, SOLO QUESTO LE CHIEDIAMO.
Noi, che ci distinguiamo sempre in quanto Signori, Le porgiamo Distinti saluti
Gli ex Lavoratori della Pomice
NDD- Sin qui la lettera aperta abbastanza chiara ed esplicativa da parte degli ex lavoratori della pomice.
Nel condividere le loro perplessità e il loro "dramma" (perchè di questo si tratta) vorremmo anche noi potere chiudere questa pagina amara di quest'isola e di questa comunità.
Vorremmo, ma non possiamo... almeno sino a quando la giusta "battaglia" degli ex lavoratori della pomice non troverà soluzione.
Resteremo con loro, li seguiremo sino in fondo, come d'altronde facciamo da sempre (e non nelle ultime ore), combatteremo con la nostra piccola informazione (disinformante per qualcuno) la loro battaglia.
Spazio aperto, come è nella nostra deontologia giornalistica e nel nostro stile di vita, a repliche costruttive e chiarificatrici e non frutto solo ed esclusivamente "di interessi di bottega".
Daremo la possibilità a tutti di dire la propria opinione ma, principalmente, continueremo a dire la nostra... non solo sugli ex lavoratori della pomice.. ma anche sul degrado delle aree di cava, sulla mancata messa in sicurezza e sui profili di abbandono, sul "piano di riconversione".
E a proposito di questo, un quesito: Ma l'ha deciso il Padre Eterno che deve essere affidato a coloro che da quella zona hanno già attinto a piene mani?
Anche su questo saremo vigili .