Ha per oggetto "Fatturazione servizio idrico 2009" la nota inviata dal consigliere comunale Giacomo Biviano al Sindaco del Comune di Lipari, Dott. Mariano Bruno, al Responsabile Servizio Idrico, Geom. Alessandra Dal Zotto, all’Assessore ai servizi idrici, Sig. Giulio China, al Presidente della Commissione Servizi idrici, Rag. Antonio Casilli.
IL TESTO:
Gentili signori,
Negli ultimi giorni i nostri concittadini si sono visti recapitare delle fatture relative al servizio idrico 2009. Fin qui nulla di strano, se non che la maggior parte di queste presentano delle evidenti anomalie e difformità con la determina Sindacale 81/2009, che istituisce le nuove fasce di consumo e determina le relative agevolazione tariffarie, specie per gli utenti residenti.
Nei giorni scorsi mi sono recato personalmente presso gli uffici del servizio idrico del Comune per chiedere spiegazioni ed esaminare assieme alcune di queste fatture.
I miei sospetti risultavano fondati in quanto la maggior parte presentavano degli errori dovuti a calcoli imprecisi e alla non accortezza nel distinguere meglio le varie fasce d’utenza. Tralascio la questione relativa all’anticipazione del canone 2010 nella stessa fatturazione del 2009 che ritengo, comunque, assolutamente inopportuna per il periodo di crisi e di difficoltà economica che attraversa la nostra comunità.
Ritornando, però, alle anomalie riscontrate nelle varie fatture, la prima cosa che si rileva è la superficialità per come si è giunti a classificare le diverse utenze tra residenti o non residenti. O meglio, il pressapochismo per come queste sono state individuate in base ad incroci sbagliati e all’uso esclusivo di mezzi informatici non idonei a tale operazione.
La distinzione, infatti, risulta essere fondamentale ai fini del calcolo e per una maggiore agevolazione nel caso di utenti residenti. Per fare un esempio: un utente domestico residente paga 80 centesimi al mc. fino alla soglia di consumo massima di 80 tonnellate e un canone fisso di € 42,00, mentre un utente domestico non residente paga € 1,04 fino alla soglia di consumo massima di 80 tonnellate e un canone fisso di € 64,00.
Molte di queste risultano errate a causa di una non veritiera classificazione e nonostante in basso ci sia scritto “ di verificare la corretta classificazione e di comunicare eventuali variazioni o inesattezze” è facile intuire che molti cittadini pagheranno degli importi errati a loro insaputa.
Sarebbe stato meglio inviare, preventivamente alle operazioni di fatturazione, una lettera con la quale comunicare la fascia di pagamento e la tipologia di utenza e verificare così eventuali inesattezze. Ma questo riguarda Comuni con ben altra organizzazione amministrativa, non certamente il nostro.
Ma non è finita qui. Un’altre grave anomalia riscontrata, per il quale il Comune aveva, comunque, inviato le notifiche di credito, è quello degli importi calcolati erroneamente sui consumi relativi alla media storico-statistica del contratto. Un errore, secondo gli uffici responsabili, riscontrato in tutte le utenze con consumi pari a zero per un’impostazione errata del programma di gestione. Ho suggerito ai responsabili di diramare un avviso con il quale invitare gli utenti interessati a non pagare in attesa dell’arrivo delle notifiche di credito e della corretta fattura. Avviso, per altro, pubblicizzato il giorno dopo sul sito del Comune e su altri siti d’informazione.
Un altro grave errore riguarda invece gli importi relativi alle utenze condominiali, per i quali non è stato tenuto in considerazione che le varie soglie di calcolo debbono essere moltiplicate per il numero di utenze condominiali presenti e allacciati alla rete idrica, così come previsto dalla stessa determina sindacale. Questo per evitare che ogni utente del condominio sia costretto a pagare importi maggiori in media ai propri consumi. Infatti, se le soglie non venissero moltiplicate per il numero degli utenti condominiali, queste sarebbero calcolate con parametri relativi ai singoli utenti, ma su un consumo sommatorio di tutto il condominio e con importi, quindi, di gran lunga superiori.
Per quanto riguarda, invece, il canone del 2009, pagato da molti utenti ex Eas alla medesima società e ricalcolato dal Comune nella fatturazione del 2009, se questo non è stato compensato con le eccedenze del 2008, così come previsto da una nota dell’Ente acquedotti siciliani inviata alla società Italia Tributi in data 18/06/2009, prot. N. 13030, deve essere rimborsato direttamente all’utente previa comunicazione di quest’ultimo alla stessa società Eas. Questo, quanto riferito in mia presenza, dalla stessa Società Eas, ai funzionari del Comune di Lipari. Certo, sarebbe stato più opportuno e corretto, da parte dell’Eas, inviare già lo scorso anno i rimborsi a tutti gli utenti a cui non era stato possibile effettuare la compensazione con le eccedenze del 2008.
Alla luce di quanto sopra si chiede, così come richiesto in parte dal consigliere Lauria,
Di annullare tutte le fatturazioni del servizio idrico relative all’anno 2009;
Di darne immediata comunicazione attraverso un avviso pubblico da inserire all’albo pretorio e da pubblicizzare sui maggiori siti e quotidiani d’informazione locale;
Di procedere al rimborso immediato delle eccedenze per gli utenti che hanno già effettuato il pagamento delle fatture;
Di ricalcolare le fatture del servizio idrico relative all’anno 2009, previa esatta individuazione e classificazione delle utenze;
Di inviare a tutti gli utenti una lettera di scuse per l’accaduto;
Di prevedere una possibile rateizzazione per il pagamento delle fatture relative all’anno 2009;
Di rivalersi sulla società che gestisce il sistema informatico di calcolo delle fatture per eventuali danni erariali imputabili a propri errori.
Distinti saluti.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano