Dopo ventisei anni al timone di Tirrenia, Franco Pecorini lascia il timone della compagnia marittima pubblica al commissario straordinario Giancarlo D'Andrea, nominato ieri dai ministri dell'Economia e dei Trasporti. Nello stesso tempo, è stato azzerato il Consiglio d'Amministrazione della società. E lo stesso vale per la controllata Siremar, che gestisce le rotte per la Sicilia.
D'Andrea è un manager che ha svolto la sua carriera all'interno dell'Iri, dove è stato ai vertici d'Italsat, Bonifiche, Fintecna e Alitalia Servizi. Il suo ultimo incarico è stato direttore generale di Fintecna Abruzzo. Ricordiamo che Fintecna è la società pubblica che possiede l'intero capitale di Tirrenia e che deve decidere le sorti della privatizzazione. Secondo il decreto di nomina, D'Andrea resterà commissario straordinario con ampi poteri d'amministrazione ordinaria e straordinaria fino al completamento della privatizzazione.
Dubbi - E proprio sulla privatizzazione, emergono i primi dubbi anche a livello istituzionale. Proprio ieri, infatti, il presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo, ha dichiarato che "Il Governo non è certo che con la società Mediterranea Holding si possa concludere un accordo. Sarebbe grave se non si arrivasse alla privatizzazione, perché si andrebbe allo smembramento". Ricordiamo che Mediterranea Holding è l'unica realtà che ha presentato un'offerta d'acquisto vincolante per Tirrenia e Siremar, dopo che gli altri quindici candidati si sono defilati dalla gara.
L'ipotesi dello spezzatino della compagnia preoccupa i sindacati, che in questi giorni sono intervenuti, minacciando anche scioperi selvaggi. La Filt-Cgil chiede un confronto con il governo, mentre la Fit-Cisl ha dichiarato che bisogna assolutamente "evitare la vendita delle singole linee". Viceversa, la cessione separata delle rotte è l'ipotesi preferita dagli armatori privati.