Parco e ....precisazioni (di Luca Chiofalo)
Ho letto la nota dell'associazione "La Voce Eoliana" che esalta la bocciatura in consiglio comunale del "Parco Nazionale delle Isole Eolie"
e mi sono chiesto da cosa scaturisca tanta, esagitata, "passione"...
I toni sanno di battaglia all'ultimo sangue, di trionfo esiziale per l'avversario, con un'autocelebrazione, per l'associazione stessa e per i 10 consiglieri "coraggiosi", da "salvatori delle Eolie", minacciate da nemici esterni ed interni. Ma chi sono gli avversari e che cosa si è salvato? Se si intendono nemici/avversari coloro i quali chiedevano solo più informazioni e tempo per farsi (responsabilmente) un'idea compiuta sui pro e i contro del parco, si è di fronte a turbe paranoiche. Chi scrive, in particolare, non ha espresso posizioni sul merito, ma solo la contrarietà ad un deliberato che vorrebbe affossare la costituzione del parco prima di conoscerne i dettagli. Non sono, poi, in grado di scorgere il pericolo mortale che si ritiene di scongiurare col pronunciamento del consiglio: forse una discussione seria e non "condizionata" su conseguenze e benefici di una eventuale istituzione del parco?
Quello che gli ultimi avvenimenti e la nota certificano è soltanto un'esasperazione degli argomenti che non aiuta il confronto sereno su una decisione, quella della costituzione del parco o del suo rifiuto, che non può essere presa da maggioranze risicate e in maniera frettolosa. Non sarà una "vittoria di Pirro" per "La voce Eoliana", che difende legittimamente interessi di parte (confusi erroneamente con quelli collettivi), ma lo è senz'altro per i consiglieri "coraggiosi", i quali, per un successo effimero in consiglio e qualche consenso nelle frazioni, hanno (secondo me) rinunciato al loro ruolo di rappresentanti degli interessi generali e futuri della comunità.
Continuo, ottimista, a sperare in "aperture" verso posizioni meno intransigenti ( si potrebbe, comunque, ricorrere al referendum), convinto che un no
pregiudiziale all'istituzione del parco non favorisca l'armonia della comunità e la possibile condivisione di scelte e valori.
Se si parte dalla necessaria premessa che il parco, almeno nelle intenzioni del legislatore, non è concepito come un vincolo che "strozza" ma come una risorsa che tutela e valorizza, risulta più difficile "liquidarlo" sbrigativamente. Se poi si potesse istituire su presupposti di efficienza, di tutela del territorio e di sviluppo, gli Eoliani, per il loro bene, non dovrebbero rinunciarvi...
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
Riceviamo da Salvatore Agrip e pubblichiamo:
"Parco Nazionale delle Isole Eolie…….se non c’è!... Quale futuro per queste Isole?. Io non ci sto" (di Salvatore Agrip)
Grazie ai nostri straordinari giornalisti locali che attraverso i loro siti, dando spazio a tutti coloro che lo desiderano con comunicati, interviste, lettere, commenti vari, ho avuto la possibilità di seguire il dibattito avviato sul “parco si” o “parco no”. Certamente ringrazio anticipatamente i direttori che vorranno divulgare questa mia lettera.
Da cittadino di questo comune e persona attenta e appassionata di quell' elemento unico che ha contraddistinto la vita e la cultura di queste isole, in una parola l’Eolianietà, mi chiedo:
- se l’istituzione di un parco nazionale su queste isole nella sua gestione tende a conservare per le generazioni presenti e future il patrimonio naturalistico e ambientale;
- se il parco ha una precisa missione come strumento di collegamento e valorizzazione delle realtà eoliane, che trovano nella loro bellezza e delicatezza del territorio la giusta risorsa del loro sviluppo;
- se le finalità del parco, sono , la conservazione ambientale intesa come testimonianza di grado di civiltà di una società. L’integrazione tra uomo e ambiente promuovendo attività tradizionali e di qualità, legate alla cultura materiale sedimentata nel territorio. La fruibilità del territorio, con attività di educazione ambientale, centri visita, musei, aree faunistiche e sentieri costituenti un insieme organico per visite del territorio, quale sistema e forma più avanzate per l’organizzazione del turismo. Divulgazione attraverso conferenze, libri, siti web, coinvolgimento di scuole ed istituzioni sia nazionali che internazionali. Ricerca attraverso lo studio approfondito del territorio in tutte le sue componenti storiche, sociali, geologiche, faunistiche e floreali.
Chi è l’eoliano che potrebbe dire di no al parco? Eppure ci sono (dicono) 4055 firme contro il parco, si dice anche che siano persone residenti, qui nel nostro territorio. Certamente cosa fa la politica o meglio i nostri politici locali, abbagliati da questo numero, ebbene cominciano a dare i numeri anche loro, guardandosi intorno contano e ricontano per capire dove possono attingere i “consensi elettorali” alle prossime amministrative, indiscutibilmente proiettati già nella prossima campagna elettorale, già li vedo scatenati nel torturarci di belle parole, promettendoci di tutto (ma questa volta meno una, il parco). Oppure, (forse) non tutti fanno di questi conti, ancora così prematuramente, ma si intravede, qual è l’obiettivo primario, colpire e far cadere questa amministrazione, che per quanto mi riguarda in tutti questi anni e fino adesso sul piano amministrativo e sociale è stata fortemente carente.
Mi dispiace per l’opposizione e qualche amico consigliere a cui avevo riposto la mia fiducia, pertanto chiedo a loro (visto quanto è successo nell’ultimo consiglio comunale) qual’è la prospettiva futura di queste isole.
Ma vedo con ammirazione che un distinguo lo fa il consigliere Lo Cascio, quale consigliere di opposizione, riesce a tenere il mirino su l’interesse collettivo e cogliere la proposta dell’amministrazione con serenità in modo positivo e senza pregiudizi.
Ma chi sono gli Eoliani? Certamente coloro che vivono nelle Eolie e potrei domandare a noi tutti, “ma ci chiediamo cosa vogliono trovare le persone che vengono in queste isole”. Ma in molti e ancor dappiù a decine di migliaia sono gli eoliani, all’estero, spesso attenti a quanto succede in queste isole si vede anche attraverso i siti giornalistici locali.
Personalmente li individuo in coloro che attratti dalla straordinaria bellezza delle nostre isole costellata di paesaggi e percorsi unici continuano da tanti anni a frequentare con assiduità le nostre isole (questo tipo di turismo negli ultimi tempi purtroppo è in calo), per capirci meglio sono coloro che alimentano la nostra industria turistica, quella di qualità e non quella del mordi e fuggi che alimentano improvvisazione e accattonaggio (esempio: vedere cosa succede allo sbarco dei mezzi di linea). E allora se così fosse, perche non proviamo a chiedere loro se il “Parco Nazionale delle Isole Eolie” gli farebbe piacere. Proprio a questo punto mi viene da pensare al nostro più illustre Eoliano d’importazione il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che da molti anni ci omaggia della Sua presenza per gustare e assaporare quanto di unico madre natura ha donato a noi tutti e parlo proprio di tutti, per chi ancora non l’avesse capito ricordo che “le Eolie sono Patrimonio dell’umanità” altro che solo di Noi Eoliani, al quale Presidente giunge sulla propria scrivania un balzello di 4055 firmate da eoliani residenti, al pensiero di ciò mi vergogno di quello che il Presidente Napolitano penserà di noi, ma che certamente non potrà mai dire.
Per ultimo il comitato “la voce eoliana”che con la presunzione di un “padre padrone” di questo territorio (altro che mamma ministro) diffonde, (non me ne voglia l’avvocato Pajno, persona stimabile) solo negatività ricercate in qualche scellerata gestione di parco nazionale sparsi sul territorio nazionale, senza attendere e ricercare i giusti confronti su quello che con il parco si intende realizzare in queste isole.
Personalmente non riesco a capire un comitato fatto per osteggiare e indignarsi nei confronti di un parco nazionale , mentre nessun comitato riesce a fare altrettanto, nei confronti di veri scempi ambientali, a titolo di esempi vedi la vicenda dell’escavazione alle cave di pomice culminata con l’intervento della magistratura, oppure lami, vallone bianco se non ultimo quello di un escavatore che in ventiquattro ore riesce a sfregiare e deturpare una delle più belle colline della nostra isola.
Posso solo dire concludendo agli amici del comitato “la voce eoliana”, “prima della voce l’anima”. Solo così possiamo dare un futuro certo alle nostre isole.
Salvatore Agrip
QUEL PARCO DI EOLO (Di Roberto Sauerborn)
E´ indubbio come le Eolie rappresentino, per la storia delle popolazioni del Mediterraneo, un fondamentale paradigma di riferimento grazie alla "stratificazione" storica e culturale che è possibile leggere sul loro territorio. Tracce naturali e artificiali.
Tracce naturali, rappresentate dalla natura vulcanica delle isole. Tracce artificiali, rappresentate dalla loro trasformazione, sin dal neolitico, ad opera dell´uomo.
E sulle tracce artificiali, specialmente quelle recenti, che è in corso un forte dibattito nelle e sulle Eolie.
Nelle Eolie vivono, in maniera stanziale, circa 12.000 abitanti mentre la presenza di popolazione fluttuante raggiunge d´estate punte di 200.000 unità al giorno, con un carico ambientale e sociale incontrollato.
Le isole diventano, così, teatro di modelli di vita estranei che ne alterano l´equilibrio naturale.
Come è noto, con la legge finanziaria nazionale del 2008 sono stati fondati quattro nuovi parchi nel Mediterraneo tra i quali il Parco delle Eolie. I quattro parchi, di cui da anni si sentiva parlare, sono stati istituiti nel 2007. Oggi, finalmente, prende corpo la possibilità di dare un nuovo afflato al tema della gestione eco-sostenibile delle isole minori del mediterraneo.
Per gli addetti ai lavori e, in particolare, per coloro che ritengono fondamentale un approccio eco-sostenibile con il tema dello sviluppo, il Parco rappresenta un´occasione unica per "inventare" un nuovo processo di gestione del territorio.
Le Eolie proprio perché isole e, specificatamente, arcipelago rappresentano un esempio unico di realtà territoriale complessa e articolata in cui, innanzitutto, vi è la necessità di una più attiva e consapevole partecipazione della popolazione locale alla problematica della gestione eco-sostenibile del territorio.
Tale profonda lacuna, si è fatta maggiormente sentire, per la prima volta, proprio in occasione della approvazione del Piano Paesistico delle Isole Eolie.
Gli eoliani, non adeguatamente informati sul significato e sulla portata dell´esistenza di un vincolo paesistico su tutto il territorio comunale ex L.1497/39 già dal 1967, reagirono, anche con veemenza, ritenendo "il vincolo" una limitazione innanzitutto alla proprietà privata e, quindi alla possibilità di trasformare il territorio secondo le esigenze/richieste dettate da uno sviluppo turistico di massa incontrollato.
La fondazione del Parco e, dunque, la gestione sostenibile delle isole, dovrà consentire, innanzitutto, di risolvere il conflitto sociale esistente tra la varie fazioni, indigene e non, tra chi ritiene lo sviluppo solo legato al depauperamento del territorio ed ad un suo uso commerciale e chi lo ritiene un bene culturale.
A tale proposito, di grande aiuto possono essere i nuovi strumenti di partecipazione democratica per un approccio sostenibile alla gestione del territorio quale, ad esempio il processo di Agenda 21 locale oppure, o inoltre, l´implementazione di un processo di certificazione ambientale secondo il Regolamento Comunitario EMAS.
L´avvio di questi processi potrebbe consentire di definire, unitamente alla popolazione locale, una politica ambientale veramente sostenibile.
Infatti, è opportuno ricordare come la sostenibilità presupponga una condivisione degli obiettivi con chi li deve perseguire che è, nella fattispecie, la popolazione locale e che, quindi, deve essere convinta e consapevole del percorso avviato.
Si capisce così, come l´interesse per queste isole, oggi, non possa e non debba più essere solo di carattere turistico ma investe altri aspetti di carattere antropologico e geografico.
Si rende necessaria una sensibilità nuova innanzitutto da parte delle istituzioni vocate al governo e alla gestione del territorio anche al fine di avviare una ricerca utile ad individuare, con esattezza, nuovi indicatori ambientali congruenti con le realtà microinsulari.