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mercoledì 6 luglio 2011

La realtà turistica eoliana vista da un giovane. Ci scrive Gianfranco Taranto

Riceviamo e pubblichiamo:
Premetto che questo è solo un punto di vista e non un capo di accusa/replica/smentita verso qualcuno.
Ho solo 22 anni, non sarò un pozzo di scienza e neanche una persona che può affermare di avere tutta l’esperienza di questo mondo.
Ma ho gli occhi per vedere come stanno le cose in realtà.
Chi vive nelle isole, Lipari in particolare, ha notato da diverso tempo che il turismo è del tutto cambiato…ha preso piede quello che in molti chiamano "turismo di massa" a discapito di quello “d’elite”. Questo magari potrà dipendere da diversi fattori: la crisi economica, la "caduta" libera del tenore di vita degli Italiani, le offerte vantaggiose verso l’estero, la minore rilevanza del punto di vista naturalistico; ma direi che la colonna portante del cambiamento sia la trasformazione della società, ovvero un adattamento ai tempi che corrono.
Chi è andato all’estero o comunque viaggiato anche per l’Italia sa come vanno le cose nei locali notturni. Premetto che molte città italiane hanno strade piene di locali uno accanto all'altro che fanno a gara a chi suona di più fino alle prime luci dell’alba, molti nei centri storici e vicini a chiese. Io personalmente studio a Palermo e posso nominare due vie consone con quanto detto su (zona della Champagneria, di fronte al Teatro Massimo e Via dei Candelai). Certo magari questo tipo di locali non sono adatti a tutte le fasce d'età, ma è anche vero che sull'isola non viene solo gente sulla soglia dei 40anni passati e che vuole stare in tranquillità, se la cittadinanza vuole che l’isola sia solo uno sbarco per gente di questo tipo, non può lamentarsi se un giorno non lavorerà più.
Chi offre un certo tipo di servizio, è normale che sia diretto ad un certo tipo di clientela; il divertimento e la confusione sono due prerogative dei giovani che vanno in vacanza.
Non metto in discussione il fatto che ognuno abbia i propri problemi di salute o morali che siano, per carità ci mancherebbe; ma è anche vero che chiunque deve poter lavorare, voglio dire…allora l’affollamento che si crea sul Corso principale fino a Marina Corta???
Già lavoriamo 2 mesi l’anno se va bene.
Se cominciamo a venir meno a quelli che sono i servizi richiesti dai tempi che corrono, se non ci adattiamo, tanto vale che chiudiamo tutto e andiamo via…
L’amministrazione impone certe norme con tanto di limite di orario e concede tanto di autorizzazioni, e queste vengono rispettate...
Si veda l’Ordinanza n. 38/2009
Consentire intrattenimenti musicali, presso le attività di pubblici esercizi, secondo gli orari di seguito elencati:
  • dalle ore 19,00 alle ore 24,00, valido per tutto il mese di luglio ad eccezione del venerdì e sabato con re e chiusura alle ore 00,30;
  • dalle ore 19,00 alle ore 01,30 dal 1° al 23 agosto;
  • dalle ore 19,00 alle ore 00,30 dal 24 al 31 agosto;
  • dal 1° settembre e seguenti dalle ore 19,00 alle ore 24,00; 
Cosa possiamo fare più? O forse dovrei dire cosa non dobbiamo fare?
Un pioniere del turismo eoliano, dovrebbe accettare l'idea che oggi le cose stanno così e non più come 50anni fa, e soprattutto dovrebbe incentivare i giovani del posto a fare di tutto affinché le persone continuino a tornare sull’Isola..non solo per le spiagge, il mare ecc…ma anche per i servizi offerti.
Ecco perché penso sia un pò egoistico detto da chi col turismo ha lavorato per anni.
Io, come molti dei miei coetanei e giovani residenti sull’Isola, che all’arrivo della stagione estiva decidiamo di lavorare, non lo facciamo solo perché dobbiamo…ma perché un giorno saremo noi, e quelli futuri a mandare avanti la nostra località turistica.
Non credo sia incoraggiante demoralizzare chi ha dei progetti…a maggior ragione se portati avanti da giovani.
Purtroppo le parole di un giovane sono meno importanti di un vero e proprio adulto, ma siamo ancora in un paese libero dove ognuno può dire quello che pensa.
Gianfranco Taranto mo cosa ci

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