Oggi
direzione del Pd a Roma, dove il segretario Giuseppe Lupo relazionerà
sulla situazione in Sicilia per approfondire il merito delle questioni
che domani affronterà con i colleghi della direzione regionale. Al
centro: il sì o no alla mozione di sfiducia all'attuale governo con
tutto ciò che ne consegue, dopo che i deputati del Gruppo all'Ars,
mercoledì, hanno preferito non assumere una posizione. L'Udc, che pure
aveva sollecitato un'iniziativa contro Lombardo, ha fatto sapere che non
presenterà una propria mozione ma voterà compatta quella che
eventualmente sarà discussa a Sala d'Ercole.
Cosa farà il Pd che intanto all'interno del governo è
presente con propri assessori, oltre ad avere la guida di direzioni
generali e di gabinetti?
Molto dipenderà dalle dritte che verranno oggi da Roma,
anche a seguito della ormai quasi certa alleanza elettorale con i
centristi.
Ieri il vicesegretario dei Democratici Enrico Letta, a
Palermo per partecipare al congresso delle Fondazioni bancarie, ha
detto che Lombardo dovrebbe accelerare le dimissioni perché perdere
tempo non serve a nessuno.
A Letta il deputato del Pd, Pino Apprendi, ha chiesto
di sensibilizzare al più presto i presidenti di Camera e Senato per
accelerare l'iter di approvazione della legge che riduce il numero di
parlamentari regionali da 90 a 70.
«Ho chiesto a Letta di impegnarsi con i presidenti dei
due rami del parlamento – spiega Apprendi – per far sì che la legge, che
ha rango costituzionale, possa essere approvata prima della fine della
legislatura regionale in modo da non vanificare una riforma storica
varata all'Ars».
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venerdì 8 giugno 2012
Guerra nel Pd, Lupo da Bersani
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