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domenica 3 giugno 2012

La rabbia di Ortolani, docente di Geologia: «Chi alimenta allarmi è imbecille»

(di Valeria Di Giorgio) In Emilia la terra continua a tremare e la psicosi dilaga. Anche al Sud, e in Campania dove quelche giorno fa l’allarme è scattato nel cuore del Cilento. Panico e paura in diverse zone della regione, dalla costa all’entroterra. E gli interrogativi sono sempre gli stessi. Si possono prevenire i terremoti? Ci sono i piani di emergenza? Tempestato di telefonate l’Osservatorio Vesuviano. Il terrore diffuso non riguarda però esclusivamente i movimenti tellurici del sottosuolo ma anche la presunta attività del vulcano Marsili, sepolto al largo delle isole Eolie. Secondo fonti non accreditate avrebbe ricominciato la sua attività sottomarina con rischi anche per le coste campane, oltre che per quelle siciliane e calabre. Un pericolo che si chiama tzunami e che ha fatto scattare la fobia perfino tra i cittadini delle zone interne della Campania. E invece il vulcano Marsili dorme. E a smentire le false notizie diffuse nei giorni scorsi è il Professore Franco Ortolani, ordinario di Geologia all’Università Federico II di Napoli e direttore del dipartimento Pianificazione e Scienze del territorio.
“Non c’è alcun rischio per la Campania – conferma Ortolani - chi diffonde queste notizie è un imbecille”. Gli unici eventi che si possono verificare riguardano qualche frana sottomarina lungo i versanti ma il direttore conferma anche che non vi è alcuna novità rispetto a quanto riscontrato negli anni passati. Evidente che la rassicurazione dell’esperto non basta. Da Salerno ad Avellino alcune scuole sono state evacuate per paura non appena è giunta voce di un minimo movimento della terra, fosse anche solo un’impressione generata proprio dalla psicosi terremoto. Smentito il rischio tzunami infatti, la gente continua a tremare e a chiedersi se dall’Emilia il sisma possa estendersi fino alla Campania. Ortolani smentisce ogni possibile collegamento tra le scosse del Nord Italia e quelle eventuali, alle falde del Vesuvio.
“Non c’è alcuna attinenza – spiega Ortolani – la Campania, come tutto l’Appennino, è attraversata da faglie attive che si stanno caricando di energia a causa dell’avvicinamento tra Africa ed Europa”.
Significa che, per questo fenomeno, iniziato ormai centinaia di anni fa, tutta la zona dall’ Emilia alla Sicilia è attraversata da eventi sismici. In Campania la situazione - come conferma il Professore - è monitorata quotidianamente attraverso gli strumenti dell’Osservatorio vesuviano. “Gli eventi sono prevedibili in una certa misura – continua l’Ordinario di Geologia – e molte piccole scosse rientrano della normale attività di un terreno in movimento”. Ortolani lancia anche un monito, l’unico che in questo momento appare necessario tenere a mente ogni giorno, affinchè non si affronti la questione con superficialità: “Costruiamo edifici capaci di resistere ad eventuali rischi sismici – tuona – in maniera da garantire in caso di eventi non prevedibili, una certa sicurezza per i residenti nelle zone interessate dal pericolo”.
Ortolani spiega che la zona soggetta a deformazioni del territorio è ampia e che gli eventi sismici vi sono sempre stati e continueranno ad esserci. “L’unica prevenzione che possiamo attuare – conclude – è costruire case e fabbriche che resistano alle calamità. Un fatto è certo. Gli allarmi non servono assolutamente a niente – afferma – e chi li crea andrebbe punito. Chi lo fa genera notizie infondate e crea un panico incontrollabile. Quando c’è un problema lo diciamo in maniera chiara e precisa – conclude Ortolani – ma se non vi è nulla di preoccupante, è inutile lasciare spazio agli stregoni”.   

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