(di Valeria Di Giorgio) In
Emilia la terra continua a tremare e la psicosi dilaga. Anche al Sud, e
in Campania dove quelche giorno fa l’allarme è scattato nel cuore del
Cilento. Panico e paura in diverse zone della regione, dalla costa
all’entroterra. E gli interrogativi sono sempre gli stessi. Si possono
prevenire i terremoti? Ci sono i piani di emergenza? Tempestato di
telefonate l’Osservatorio Vesuviano. Il terrore diffuso non riguarda
però esclusivamente i movimenti tellurici del sottosuolo ma anche la
presunta attività del vulcano Marsili, sepolto al largo delle isole
Eolie. Secondo fonti non accreditate avrebbe ricominciato la sua
attività sottomarina con rischi anche per le coste campane, oltre che
per quelle siciliane e calabre. Un pericolo che si chiama tzunami e che
ha fatto scattare la fobia perfino tra i cittadini delle zone interne
della Campania. E invece il vulcano Marsili dorme. E a smentire le false
notizie diffuse nei giorni scorsi è il Professore Franco Ortolani,
ordinario di Geologia all’Università Federico II di Napoli e direttore
del dipartimento Pianificazione e Scienze del territorio.
“Non
c’è alcun rischio per la Campania – conferma Ortolani - chi diffonde
queste notizie è un imbecille”. Gli unici eventi che si possono
verificare riguardano qualche frana sottomarina lungo i versanti ma il
direttore conferma anche che non vi è alcuna novità rispetto a quanto
riscontrato negli anni passati. Evidente che la rassicurazione
dell’esperto non basta. Da Salerno ad Avellino alcune scuole sono state
evacuate per paura non appena è giunta voce di un minimo movimento della
terra, fosse anche solo un’impressione generata proprio dalla psicosi
terremoto. Smentito il rischio tzunami infatti, la gente continua a
tremare e a chiedersi se dall’Emilia il sisma possa estendersi fino alla
Campania. Ortolani smentisce ogni possibile collegamento tra le scosse
del Nord Italia e quelle eventuali, alle falde del Vesuvio.
“Non
c’è alcuna attinenza – spiega Ortolani – la Campania, come tutto
l’Appennino, è attraversata da faglie attive che si stanno caricando di
energia a causa dell’avvicinamento tra Africa ed Europa”.
Significa
che, per questo fenomeno, iniziato ormai centinaia di anni fa, tutta la
zona dall’ Emilia alla Sicilia è attraversata da eventi sismici. In
Campania la situazione - come conferma il Professore - è monitorata
quotidianamente attraverso gli strumenti dell’Osservatorio vesuviano.
“Gli eventi sono prevedibili in una certa misura – continua l’Ordinario
di Geologia – e molte piccole scosse rientrano della normale attività di
un terreno in movimento”. Ortolani lancia anche un monito, l’unico che
in questo momento appare necessario tenere a mente ogni giorno, affinchè
non si affronti la questione con superficialità: “Costruiamo edifici
capaci di resistere ad eventuali rischi sismici – tuona – in maniera da
garantire in caso di eventi non prevedibili, una certa sicurezza per i
residenti nelle zone interessate dal pericolo”.
Ortolani
spiega che la zona soggetta a deformazioni del territorio è ampia e che
gli eventi sismici vi sono sempre stati e continueranno ad esserci.
“L’unica prevenzione che possiamo attuare – conclude – è costruire case e
fabbriche che resistano alle calamità. Un fatto è certo. Gli allarmi
non servono assolutamente a niente – afferma – e chi li crea andrebbe
punito. Chi lo fa genera notizie infondate e crea un panico
incontrollabile. Quando c’è un problema lo diciamo in maniera chiara e
precisa – conclude Ortolani – ma se non vi è nulla di preoccupante, è
inutile lasciare spazio agli stregoni”.
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