Oggi un carro allegorico è stato dato alle fiamme da ignoti, gli stessi ignoti che - nello spazio di pochi mesi- hanno dato fuoco ad un auto, una villetta, un esercizio commerciale; gli stessi ignoti che di notte percorrono il nostro territorio seminandolo di piccoli furti.
Cosa stà succedendo nel regno di Eolo? Episodi e fenomeni che non appartengono alla storia di queste terre. Non lontano è infatti il ricordo di quando non si chiudevano le porte a chiave nemmeno di notte.
Accanto all’escalation di forme tradizionali di criminalità minorile (furti), si stanno diffondendo altri tipi di comportamento devianti: incendi dolosi, risse e minacce.
Lo scenario è quanto più variegato e lo troviamo raccontato nelle cronache dei giornali locali , che la comunità eoliana - a volte - legge in modo superficiale e con scarsa attenzione .
Alla disattenzione generale non possono – però –uniformarsi coloro che amministrano le Eolie, siano essi assessori o consiglieri di minoranza o maggioranza.
Di fronte al palese mutamento che la gioventù sta vivendo; quando si parla di temi che toccano e scuotono le abitudini di un paese, non deve esistere lo schieramento politico ma la precisa ed unanime volontà di affrontare il problema e risanare il disequilibrio sociale, fonte della devianza giovanile.
Da tempo notiamo che qualcosa nel mondo dei giovani eoliani è cambiato e decaduto. Non esistono più punti fermi di una educazione incentrata sul rispetto, sui valori classici, sulle tradizioni. La carenza di tali valori è la conseguenza della perdita di un’identità globale, penalizzata alla radice che lascia spazio a valori effimeri e all’inevitabile forma di autodeterminazione al limite e spesso al di fuori delle regole.
La mancanza di valori, di punti di riferimento, di trasparenza sociale, frustrazioni, delusioni e illusioni continue, facili promesse mai mantenute sono alcuni aspetti che rendono il giovane disorientato e debole psicologicamente.
La famiglia, abbandonata dalle istituzioni nell’affrontare le varie problematiche che si presentano quotidianamente, non possiede più il carisma e l’ascendenza di un tempo; la scuola non ha la giusta dimensione per trasmettere i veri valori; le istituzioni e la politica, hanno tradito e abbandonato le giovani generazioni, poiché devono pensare solo alla spartizione del potere e a fare promesse per poi non mantenerle.
La nostra comunità necessita oggi più di ieri di una ferma determinazione ad arginare il fenomeno del disagio giovanile; di una volontà effettiva e diretta che punti: all’ascolto dei problemi giovanili in modo tempestivo e concreto; all’esercizio di un controllo solidale del territorio; alla costruzione di un sistema di intervento integrato di servizi sociali.
Sarebbe opportuno, a mio parere, che l’amministrazione comunale costituisse una Commissione composta dalla proporzionalità dei gruppi politici con il compito di monitorare la situazione giovanile e trovare adeguate soluzioni per arginare il fenomeno di microcriminalità.
Bisogna iniziare a fare qualcosa per far ritrovare ai giovani cittadini la fiducia in se stessi e nel mondo che li circonda.
Piero Roux
Cosa stà succedendo nel regno di Eolo? Episodi e fenomeni che non appartengono alla storia di queste terre. Non lontano è infatti il ricordo di quando non si chiudevano le porte a chiave nemmeno di notte.
Accanto all’escalation di forme tradizionali di criminalità minorile (furti), si stanno diffondendo altri tipi di comportamento devianti: incendi dolosi, risse e minacce.
Lo scenario è quanto più variegato e lo troviamo raccontato nelle cronache dei giornali locali , che la comunità eoliana - a volte - legge in modo superficiale e con scarsa attenzione .
Alla disattenzione generale non possono – però –uniformarsi coloro che amministrano le Eolie, siano essi assessori o consiglieri di minoranza o maggioranza.
Di fronte al palese mutamento che la gioventù sta vivendo; quando si parla di temi che toccano e scuotono le abitudini di un paese, non deve esistere lo schieramento politico ma la precisa ed unanime volontà di affrontare il problema e risanare il disequilibrio sociale, fonte della devianza giovanile.
Da tempo notiamo che qualcosa nel mondo dei giovani eoliani è cambiato e decaduto. Non esistono più punti fermi di una educazione incentrata sul rispetto, sui valori classici, sulle tradizioni. La carenza di tali valori è la conseguenza della perdita di un’identità globale, penalizzata alla radice che lascia spazio a valori effimeri e all’inevitabile forma di autodeterminazione al limite e spesso al di fuori delle regole.
La mancanza di valori, di punti di riferimento, di trasparenza sociale, frustrazioni, delusioni e illusioni continue, facili promesse mai mantenute sono alcuni aspetti che rendono il giovane disorientato e debole psicologicamente.
La famiglia, abbandonata dalle istituzioni nell’affrontare le varie problematiche che si presentano quotidianamente, non possiede più il carisma e l’ascendenza di un tempo; la scuola non ha la giusta dimensione per trasmettere i veri valori; le istituzioni e la politica, hanno tradito e abbandonato le giovani generazioni, poiché devono pensare solo alla spartizione del potere e a fare promesse per poi non mantenerle.
La nostra comunità necessita oggi più di ieri di una ferma determinazione ad arginare il fenomeno del disagio giovanile; di una volontà effettiva e diretta che punti: all’ascolto dei problemi giovanili in modo tempestivo e concreto; all’esercizio di un controllo solidale del territorio; alla costruzione di un sistema di intervento integrato di servizi sociali.
Sarebbe opportuno, a mio parere, che l’amministrazione comunale costituisse una Commissione composta dalla proporzionalità dei gruppi politici con il compito di monitorare la situazione giovanile e trovare adeguate soluzioni per arginare il fenomeno di microcriminalità.
Bisogna iniziare a fare qualcosa per far ritrovare ai giovani cittadini la fiducia in se stessi e nel mondo che li circonda.
Piero Roux