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martedì 10 febbraio 2009

Trasporti, la "protesta di San Valentino" e l'interrogazione parlamentare. (dalla Gazzetta del Sud di oggi)

Prende forma la "protesta di San Valentino" che avrà il clou venerdì sotto le finestre di palazzo Chigi
Si incateneranno sullo Stromboli a difesa dei collegamenti marittimi
Il comitato spontaneo non esclude una nuova occupazione del traghetto "Laurana"
Salvatore Sarpi
Lipari
Ufficializzate dal comitato di agitazione spontaneo di Stromboli le iniziative da porre in essere nel fine settimana fra Roma, Stromboli e Lipari per il mantenimento del collegamento Eolie-Napoli e viceversa. La "protesta di San Valentino" è stata ufficializzata in una lettera inviata al sindaco di Lipari Mariano Bruno e al presidente della Circoscrizione di Stromboli Carlo Lanza. La prima fase della protesta si concretizzerà attraverso la manifestazione pacifica da tenersi davanti a Palazzo Chigi il 13 febbraio e alla quale hanno già aderito in almeno 200 persone tra strombolani di residenza e di "adozione".
Il 14 mattino gli strombolani di ritorno dalla manifestazione arriveranno con il mezzo di linea sino a Lipari e si fermeranno a bordo della nave. Qui hanno scritto "attenderemo l'arrivo del sindaco Bruno e dell'amministrazione". Presumibilmente si andrà verso una nuova occupazione della Laurana. «Contestualmente- si legge sempre nella nota- la restante popolazione attiva scalerà il vulcano dove si incatenerà agli shelter, collocati a quota 900 mt della protezione civile, fino a quando dal Governo nazionale non giungeranno rassicurazioni scritte contenenti la garanzia di tutti i collegamenti identici all'assetto 2008, uno stanziamento adeguato per le attuali linee ed il mantenimento del vettore».
I cittadini di Stromboli, inoltre, hanno chiesto al sindaco di Lipari «di essere partecipe alla manifestazione di Roma ed essere il primo cittadino ad essere presente sulla nave con l'amministrazione comunale. Indispensabile presenza a tutela della popolazione eoliana». E il sindaco Bruno, a fonte delle insistenti notizie che parlano di un prossimo trasferimento della M/n "Laurana" dalle Eolie ad altro comparto e della cessazione della possibilità di prenotazione sulla Eolie-Napoli- Eolie a partire dal 12 febbraio, ha scritto ai vertici Siremar per chiedere ragguagli e per contestare queste eventuali decisioni che «penalizzerebbero ulteriormente le Eolie e gli eoliani. Le negative ripercussioni che si avrebbero, anche sul turismo eoliano, porteranno questa amministrazione ad adire le sedi competenti a difesa delle economie dell'Arcipelago delle Eolie».
Intanto, a fronte delle polemiche dei giorni scorsi, per «garantire la compattezza in un momento così delicato e nella speranza di porre fine alle gravi strumentalizzazioni di questi giorni«, i capigruppo della minoranza consiliare e quello del gruppo autonomo "Il Faro" hanno comunicato al presidente del comitato per la difesa dei trasporti marittimi Pino Merenda la decisione di lasciare il comitato stesso del quale facevano parte unitamente alla maggioranza, all'amministrazione e a tutte le forze sociali. E sulla questione Tirrenia intervengono, con una interrogazione a risposta scritta presentata al Ministro per le Infrastrutture, i deputati messinesi Vincenzo Garofalo, Nino Germanà e Francesco Stagno D'Alcontres. Insieme ad altri nove colleghi (Fallica, Grimaldi, Minardo, Giudice, De Girolamo, Moles, Cicu, Marinello e Fontana) chiedono al Ministro un intervento ed una eventuale sostituzione dell'attuale "immobilista" vertice aziendale con un commissario per velocizzare il processo di privatizzazione.
«Da un lato- hanno scritto i dodici parlamentari- la privatizzazione del gruppo, dall'altro l'esigenza di assicurare la mobilità dei cittadini attraverso nuove gare aperte ai vettori comunitari per la stipula dei contratti di servizio pubblico già sovvenzionati nel 2009».
I deputati fanno inoltre rilevare l' immobilismo dei vertici Tirrenia considerando che, sin dalle prime decisioni della Commissione europea nei confronti delle società regionali del gruppo (2004) ed ancor prima della Tirrenia stessa (2001), nulla è stato fatto per preparare l'azienda alla fine dell'era delle convenzioni ventennali. Ripercorrendo le tappe scrivono ancora: «Il gruppo Tirrenia, di cui fanno parte anche le società regionali Caremar, Saremar, Siremar e Toremar, ha una flotta di ottanta navi e trasporta ogni anno 12 milioni di passeggeri, due milioni di auto al seguito e 6,5 milioni di metri lineari di veicoli commerciali ricevendo sovvenzioni pubbliche nell'ordine dei 200 milioni di euro annui».
Garofalo, D'Alcontres, Germanà e gli altri chiedono infine «quali misure il Governo intenda porre in essere affinché nel processo di privatizzazione vengano realmente salvaguardati i livelli occupazionali e di tutela dei dipendenti del gruppo» e «quali misure intenda adottare al fine di garantire la continuità e la qualità del servizio per le tratte che non rivestono interesse di mercato ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale, il diritto alla mobilità dei cittadini e l'erogazione dei servizi essenziali ed, in particolare, se per le suddette tratte intenda prevedere un regime di sovvenzioni».