Individuato dai carabinieri dell'isola di Filicudi l'uomo che nel marzo scorso avrebbe appeso un gatto morto, legandolo per le zampe posteriori, alle travi della tettoia della casa dove risiedeva temporaneamente C.M. il geometra di una impresa catanese impegnata nella sistemazione e riqualificazione(su appalto comunale) dei siti archeologici di Filobraccio e Capo Graziano. L'isolano D. S. -ritenuto da carabinieri l'autore del gesto tipicamente mafioso- è stato denunciato in stato di libertà. Gli uomini del maresciallo Fabio Scardino hanno anche denunciato S.F. e C.S., il primo di Filicudi, il secondo di Vulcano. I due, in concorso tra loro, avevano asportato dall'area archeologica sita nei pressi di Capo Graziano una "macina" dell'inizio '900. Si tratta, tra l'altro, dell'unica macina del gruppo che si trovava sui fondali. Il resto, come visibile dalla foto, si trova sulla scogliera.
Il reperto è stato caricato su un furgoncino ed imbarcato su una nave diretta a Vulcano. Resisi conto dell'accaduto i carabinieri di Filicudi hanno contattato i colleghi di Vulcano e all'arrivo della nave nell'isola c'erano i militari dell'Arma sul molo. La macina è stata recuperata e i due segnalati alla competente autorità giudiziaria.
Infine gli uomini del maresciallo Fabio Scardino hanno sequestrato una piccola cava abusiva nell'isola di Alicudi. Realizzata da ignoti in località "Sgubbio" si estendeva per circa 50 metri quadri.