COMUNICATO STAMPA
Che il Sindaco Bruno sia stato sempre un fedele Berlusconiano è cosa nota e lo dimostrano le ”passerelle” che i Ministri e le alte cariche, di stretta osservanza Berlusconiana hanno riservato a Lipari . Quello che al di là delle affermazioni di appartenenza colpisce è l’identico fastidio che i due provano per ogni forma di allargamento degli ambiti di maturazione delle scelte che poi interesseranno i cittadini, le imprese e tutta la società, insomma delle decisioni assunte in modo democratico!!!
Il Partito Democratico di Lipari ha preso atto che anche in questa vicenda che riguarda la realizzazione del famigerato programma costruttivo dei 147 alloggi, il Sindaco ha voluto liberarsi da ogni “rallentamento” (come lui spesso afferma) prodotto dal Consiglio Comunale.
Infatti, in linea ormai con quanto in tutti gli ambiti più importanti che riguardano le nostre isole, il Sindaco porta avanti con determinazione la sua sistematica estromissione del consiglio comunale che (bontà sua!!) ha competenze esclusive previste dall’articolo 42 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 , il quale definisce il Consiglio Comunale come un organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo. Il Consiglio è, altresì, un organo rappresentativo dell'ente che impegna il Comune con atti che hanno rilevanza esterna. Il Consiglio Comunale ha competenza su programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi annuali triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, i pareri da rendere nelle dette materie. Inoltre, le deliberazioni in ordine agli argomenti di competenza del consiglio comunale non possono essere adottate in via d'urgenza da altri organi del comune, salvo quelle attinenti alle variazioni di bilancio adottate dalla giunta e da sottoporre a ratifica del consiglio nei sessanta giorni successivi, a pena di decadenza.
Il Sindaco ha invece attuato una strategia di emarginazione che in alcuni casi, quale l’ambito della programmazione delle attività legate al ciclo dell’acqua, è stata sottratta al Consiglio in virtù della “fantomatica” emergenza infinita sorta nel 2002 per l’eccezionale afflusso turistico (sembra passato un secolo…) poi “rinforzata” dalle vicende dello Stromboli a fine 2002. La vicenda però assume contorni inquietanti perché tutte le opere che il Commissario per l’emergenza realizzerà comunque avranno esiti sulle tariffe e su localizzazioni urbanistiche, ma su ciò il Consiglio Comunale non ha avuto alcun ruolo!!
In altri casi la sottrazione di competenze è stata attuata in modo più articolato come nel caso del Parco Nazionale , in quel caso si sono dovuti attendere mesi e mesi di attività sotto traccia del Sindaco a Palermo presso l’Assessorato Territorio e Ambiente e a Roma presso il Ministero dell’Ambiente per potere finalmente avere dei documenti su cui il Consiglio, o per lo meno i rappresentanti del PD, potessero esercitare il proprio ruolo che sicuramente non è pre-concettuale contro ll Parco, ma purtroppo solo di censura alle modalità sotterranee con cui lo si vuole istituire e al “tipo” di Parco prospettato, non condiviso dalla maggior parte della popolazione per la poca chiarezza avuta sulle modalità di partecipazione dei Comuni e degli stessi cittadini, sui piani di sviluppo, sulla dotazione finanziaria prevista, a dir poco ridicola, sulle perimetrazioni fin ora proposte, difformi con i vigenti strumenti urbanistici, sulle bozze di regolamento incerti e per questo poco rassicuranti, e sui tanti punti interrogativi che la Legge Nazionale presenta!!!!!! E tutto questo, soprattutto, per colpa del Sindaco Bruno, per la poca chiarezza espressa fin dall’inizio e per i processi poco partecipavi attuati che rischiano di far nascere organismi ed enti presenti solo sulla “carta” o per sistemare politici di turno trombati, come le attuali riserve naturali istituite nel nostro Comune, e non strutture che realmente possano funzionare e portare avanti un sistema di sviluppo duraturo e concreto nel tempo. Ci auguriamo, comunque, che questo processo possa ancora avvenire per il futuro e poter condividere così uno strumento serio (non bufale) e importante per la valorizzazione del nostro territorio.
Non parliamo poi delle problematiche che riguardano il settore portuale, ove addirittura il Sindaco ha chiesto al Consiglio di deliberare la costituzione di una società mista (con enormi costi che si sono posti a carico del Comune) , in assenza di un Piano Regolatore Portuale che avrebbe permesso di potere eventualmente scegliere un partner privato con precisi “paletti” dell’interesse pubblico.
Insomma le premesse c’erano tutte per affrontare anche il tema della programmazione edilizia con pressappochismo e violando ovviamente le prerogative del consiglio, in nome dell’interesse pubblico della realizzazione di due caserme dei Carabinieri.
Che le caserme siano utili e necessarie ne è ovviamente convinto il Partito Democratico di Lipari, per il quale si è sempre battuto, e che ciò possa anche attuarsi con il concorso di partner privati pure. Auspichiamo, comunque, che non vengano nel frattempo abbandonate altre strade per finanziarle le suddette strutture militari, necessarie per un maggiore controllo del nostro territorio e per dare finalmente dignità ai tanti militari dell’Arma costretti a vivere ed operare in condizioni minime di sopravvivenza. Ci sentiamo, pertanto, di fare un ringraziamento ufficiale per l’impegno mostrato nonostante gli innumerevoli disagi. La stessa Arma dei Carabinieri, intervenuta opportunamente nell’ultima Conferenza dei servizi relativamente ad un proprio parere tecnico, funzionale e di idoneità sulla realizzazione delle Caserme previste, ha precisato che il loro intervento alal Conferenza era “esclusivamente per sottolineare l’esigenza dell’Arma a realizzare le due caserme per le stazioni CC di Lipari e Panarea, senza entrare nel merito del progetto urbanistico volto alla realizzazione degli alloggi.
Quello che non ci convince, infatti, è che tale attività proceda in modo estemporanea ( se non illegittimo come da varie parti è stato affermato e che vedremo nel dettaglio appena ci saranno atti formali) in assenza di un quadro programmatico che affronti per prima le problematiche di altri cittadini che ambiscono ad avere la casa (vedi le attuali cooperative edilizie che da anni, per colpa soprattutto del nostro Comune, non sono riusciti a realizzare i propri alloggi) o che la vogliono migliorare (legge casa), non parliamo poi di chi una casa non la può comprare e avrebbe la necessità di affittarla a canone sostenibile. Insomma, in assenza di un documento di programmazione del fabbisogno e di una soluzione concreta ed immediata per le attuali cooperative edilizie del nostro territorio il programma in questione finirebbe per aumentare il carico edilizio rivolto solo al mercato speculativo. E di ciò gli eoliani non hanno proprio bisogno!!!!
Partito Democratico, sezione di Lipari
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