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sabato 11 settembre 2010

Lettere al direttore. Ci scrive l'esperto Renato Cacciapuoti "Sicurezza nelle scuole. Non basta certo il certificato di agibilità".

Caro Direttore,
vorrei aggiungere alcune considerazioni sul tema della sicurezza delle scuole, tema di attualità in questi giorni, a seguito della caduta di parti di cornicioni nella scuola elementare San Domenico Savio di Lipari.
In primis vorrei precisare quali sono i compiti dei Vigili del Fuoco in tali casi, visto che sono stati "tirati in ballo" nella querelle.
Arrivati sul luogo del sinistro essi hanno il dovere di rimuovere le parti di intonaci e/o cornicioni ancora pericolanti (sin dove è possibile intervenire) che possono comportare un pericolo immediato ed imminente alla salvaguardia della pubblica incolumità.
Il loro compito, tuttavia, non si limita solo a ciò.
Se la circostanza lo richiede si informano tempestivamente in via "ufficiale" , a mezzo telefax, gli enti preposti (sempre la Prefettura) di quanto avvenuto al fine di mettere in atto quelle procedure che il caso specifico richiede.
Parlando di una scuola, ad esempio, qualora si ravvisi un pericolo di ulteriori crolli o distacchi, ultimati i provvedimenti contingenti, vengono avvisati: il proprietario dell'immobile (Comune o Provincia), l'Ufficio Tecnico del Comune ed i Vigili Urbani. Da quel momento, ad essi compete intervenire e predisporre gli interventi di interdizione, di verifica statica, di messa in sicurezza, etc...
E' cristallino che qualora ciò non avvenga (accade spesso) le responsabiltà oggettive di natura amministrativa e penale sono chiare e di facile individuazione.
Il recente terremoto ed il crollo di questi giorni hanno, giustamente, "risvegliato" l'attenzione di politici e genitori sulla sicurezza dei plessi scolastici, tuttavia, mi permetto di evidenziare che la "questione sicurezza" nelle scuole eoliane e non solo, dovrebbe essere posta costantemente al centro del dibattito e non esclusivamente a seguito di eventi che indubbiamente allarmano. Infatti, se le scuole presentano carenze e vetustà strutturali, ciò non si può imputare all'oggi.
Il 60/70 % (dati di una recente ricerca) degli istituti scolastici italiani non sono a norma, tutti sappiamo o dovremmo sapere che non lo sono per le ripetute proroghe concesse dai governi (dai primi anni 90) per gli adeguamenti, senza dimenticare la scarsità di risorse finanziarie messe a disposizione dalle istituzioni.
Per concludere rammento, ai non addetti al settore, che per considerare sicura una scuola non basta il tanto declamato certificato di agibilità, ma anche e soprattutto :
Il documento di valutazione dei rischi (articolo 17 del D.Lvo 81/2008)
Piano di emergenza (ai sensi del Decreto Ministeriale 10 marzo 1998)
Nulla Osta igienico sanitario
Certificato di prevenzione degli incendi (CPI - Rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco competente)

Devo ricordare l'obbligo, tra gli altri, da parte del Dirigente scolastico, di formare del personale per la creazione di una squadra antincendio incaricata dell'attuazione delle misure di prevenzione degli incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza (articolo 18 DLvo 81/2008).
Alla luce di quanto sopra qualcuno si può dunque ancora stupire se le scuole non sono sicure e quindi "a norma" ?
Renato Cacciapuoti