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lunedì 4 giugno 2012

Aprile 2036, la nuova Apocalisse Aprile 2036: una nuova apocalisse minaccia il nostro Pianeta. E questa volta i Maya non c'entrano nulla...

Pochi giorni fa la notizia del ritrovamento di un calendario maya in Guatemala, e risalirebbe a molto prima di quello che ha raccontato e pronosticato la famigerata profezia maya 2012, secondo la quale il 21 dicembre segnerà la fine di tutti i tempi. L' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nel frattempo, continua a spiegare la (loro) verità. Il dirigente di ricerca e direttore di sezione all’INGV, Antonio Meloni, come riportato dalla redazione di Wired, ha affermato: "Nessun calendario Maya ha mai parlato della fine del mondo. Si tratta semplicemente di un lungo calendario, e il suo brusco interrompersi ha portato a questa interpretazione, fissando la data 'fatidica' al 21/12/2012. A ciò si sono poi aggiunte coincidenze astronomiche o geofisiche di pura fantasia".
 Non ci sarà alcun allineamento planetario, altrimenti sarebbe già controllabile, ma potrebbe verificarsi invece un'inversione del campo magnetico terrestre. "È un evento che rientra nella norma e che porta all'inversione dei poli magnetici Nord e Sud. È successo forse migliaia di volte nella storia della Terra, solo negli ultimi 20 milioni di anni sono avvenute 50 inversioni di campo magnetico. Può comportare diverse cose, ad esempio una maggiore penetrazione del vento solare in atmosfera, fatto del resto naturale e non particolarmente problematico. Ma comunque sia, questo fenomeno ha bisogno di circa 5/7mila anni per compiersi".
 Un serio pericolo per il nostro pianeta ci sarà, ma nel 2036. Un asteroide denominato 99942 Apophis, nome nefasto di un Dio egizio da "distruttore", intercetterà l’orbita della Terra. L'impatto dell'asteroide Apophis è previsto il 13 aprile 2036 e, se dovesse avvenire, l’impatto stimato potrebbe generare un’energia pari a circa 87o megatoni, ovvero 65.500 volte la bomba atomica di Hiroshima. A darne conferma anche Margherita Hack, che nel 2011 ha sottolineato: "Gli esperti dell’ Agenzia Spaziale Europea (ESA) sono già al lavoro da anni e stanno studiando il modo per deviare l’asteroide (...) Per ovviare a questo rischio si potrebbe costruire un “trattore gravitazionale” (descritto nei particolari in un articolo sulla rivista Nature), consistente in una astronave teleguidata. la quale posizionandosi sul suolo di  Apophis e, tramite dei getti propulsori potrebbe deviare la rotta dell’asteroide. Questa missione è stimata in circa 12 giorni, per un costo complessivo di circa 300 milioni di dollari".

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