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giovedì 24 gennaio 2013

SCILIPOTI SBALLOTTATO QUA E LÀ LA PROTESTA DEI CALABRESI


Le ultime ore di Domenico Scilipoti sono state angosciose. Il re dei Responsabili è stato trasferito all’ultimo momento dall’Abruzzo alla Calabria, mentre è stato consentito al suo compagno di viaggio, Antonio Razzi, anche lui salvatore di Berlusconi nel 2010, di restare dov’era. Tutto questo per colpa degli abruzzesi che si sono incazzati come belve perché il partito aveva paracadutato Scilipoti nella loro regione. Alla fine è prevalso il buonsenso ed è stato divisi per metà il sacrificio. E siccome Scilipoti è originario di Milazzo, ad un tiro di schioppo dalle coste calabresi, è toccato a lui subire il trasferimento.
Sembrava che tutto filasse liscio come l’olio perché Scopelliti, che sovrintende alle cose del Pdl nella punta dello Stivale a sua regione, ha allargato le braccia. Invece, non è andata così. Agli avversari non è parso nemmeno vero di gettarsi su Scilipoti, che è come prendersela con l’autoambulanza.
“La Calabria merita rispetto e merita di più” –  ha protestato Katia Stancato, candidata al Senato nella lista Con Monti per l’Italia, appena ha saputo del re dei Responsabili calato dal’Abruzzo nelle liste del Pdl calabresi. Avrebbe potuto farsi gli affari suoi, invece niente.
“Gli elettori del centrodestra hanno tutta la mia solidarietà – ha detto Katia Stancato con l’intento di creare altri problemi a Scilipoti sballottato di qua e di là – . Vedersi paracadutare in maniera arbitraria uno dei peggiori trasformisti della politica italiana è davvero spiacevole ma rende evidente la considerazione che i vertici del partito hanno per questa terra. Un elemento in più per decidere a chi accordare il proprio consenso. Checché ne dica il presidente Scopelliti che fino a qualche giorno fa vantava liste di ‘soli calabresi’”.
Poi la conclusione, una predica che Scilipoti non avrebbe meritato, essendo anche un agopunturista.“La Calabria merita ben altro. Merita una politica pulita e non compromessa, lontana dalla logica del baratto. La nostra terra ha bisogno di sviluppo e soprattutto di fiducia: i calabresi devono potersi fidare dei propri rappresentanti e sapere che non verranno venduti al miglior offerente. Il nostro obiettivo è proprio questo: portare alla ribalta la Calabria migliore, quella capace di stupire l’Italia in positivo”.
Intanto, Scilipoti è ufficialmente il candidato al Senato nella lista del Pdl in Calabria, al sesto posto nella lista capeggiata da Silvio Berlusconi. Pare che a causa della contrarietà da parte dei dirigenti calabresi del partito, si siano registrati dei ritardi nel deposito della lista.
“Pur conoscendo Berlusconi e i danni catastrofici inflitti al Sud e alla Calabria dalle sue politiche nell’ultimo decennio, sarebbe stato difficile immaginare un atto di disprezzo e di prepotenza nei confronti dei calabresi quale quello rappresentato dalla candidatura di Scilipoti in Calabria”,  ha affermato Alfredo D’Attorre, commissario del Pd Calabria e candidato alla Camera. Attendiamo adesso di conoscere le valutazioni del presidente della Regione Scopelliti dopo i proclami dei giorni scorsi in cui garantiva che le candidature del Pdl sarebbero state tutte espressione della realtà calabrese. Il risultato finale è che Scopelliti, che ha trascorso gli ultimi giorni nelle anticamere romane nella vano tentativo di essere candidato, ritorna in Calabria non solo senza aver ottenuto la sua candidatura ma portando ai calabresi come gentile omaggio di Berlusconi quella di Scilipoti, rifiutato dai dirigenti del Pdl di tutte le altre regioni italiane”.
“Scilipoti al Senato in Calabria, la candidatura di Arlecchino sarebbe stata migliore”, ha affermato il Coordinatore Regionale di Alleanza di Centro Pionati, Maximiliano Granata. “Oramai la Calabria è diventata terra di conquista e questa candidatura mortifica i calabresi e la storia politica di tanti uomini e donne che fanno politica da decenni sul territorio. La nostra Regione era formata da grandi uomini del Sud e a me piace ricordare uomini di grande spessore politico l’On. Antonio Sensi, L’On. Riccardo Misasi, L’On. Giacomo Mancini era un piacere parlare e confrontarsi con loro. Torna alla mente la campagna elettorale del 1993 quando io mi presentati con la lista la Svolta, come il piu’ giovane candidato a Sindaco della città di Cosenza a soli 23 anni , in quella tornata elettorale era un piacere fare politica, ci si scontrava con il vecchio leone socialista Giacomo Mancini. Altri tempi, altra politica, altri uomini c’erano i veri uomini del sud. Oggi invece apprendiamo che l’uomo che sembra fatto di plastica e che assomiglia tanto a un comico e cantante del Nord tale Sign. Silvio Berlusconi ci proponga un certo Scilipoti. Caro Berlusconi faresti meglio a non scendere in Calabria qui sei poco gradito”.

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