In questi giorni le parole che si
sentono più di frequente sono crisi, disperazione, sgomento … tra tutte
predomina la parola PAURA. E’ diventato di uso comune lamentarsi di tutto e di
tutti sia delle grandi cose come delle piccole. Certamente quello che viviamo è
un momento difficile ma è anche un momento storico gravido di desideri di nuovi
equilibri. Gli italiani sono riusciti a risollevarsi da due guerre mondiali,
dalla dittatura, da periodi veramente di “fame”, hanno sempre trovato le
risorse per rimboccarsi le maniche e ricominciare. Perché adesso tutto sembra
nero? Perché anche i mezzi di informazione sono diventati i canali di contagio delle peggiori pestilenze di notizie? Pensiamo ai nostri giovani, ai
ragazzi che devono ancora prendere posto in questa società, quale
incoraggiamento gli stiamo dando? Una volta si tenevano i ragazzi lontani dalle
cattive notizie adesso li imbocchiamo di ansie e di preoccupazioni. Proviamo
noi adulti a riscoprire dentro di noi un po’ di buonsenso, un briciolo di speranza
anche nel nostro modo di parlare soprattutto ai nostri figli, ai nostri
giovani, riscopriamo la capacità di interpretare piuttosto che di demolire. Io
sono cresciuta con una zia molto anziana che aveva solo due vestiti uno
giornaliero e uno per la festa ma sotto il grembiule aveva sempre una caramella
per me. Non credo che ci voglia molto per imparare a trovare un senso anche
alle piccole cose, per sentire che la felicità non è sinonimo di abbondanza ma
di autenticità.
Gianna Sidoti
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.