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sabato 13 aprile 2013

I giovani ci osservano(di Gianna Sidoti)


In questi giorni le parole che si sentono più di frequente sono crisi, disperazione, sgomento … tra tutte predomina la parola PAURA. E’ diventato di uso comune lamentarsi di tutto e di tutti sia delle grandi cose come delle piccole. Certamente quello che viviamo è un momento difficile ma è anche un momento storico gravido di desideri di nuovi equilibri. Gli italiani sono riusciti a risollevarsi da due guerre mondiali, dalla dittatura, da periodi veramente di “fame”, hanno sempre trovato le risorse per rimboccarsi le maniche e ricominciare. Perché adesso tutto sembra nero? Perché anche i mezzi di informazione sono diventati i canali di  contagio delle peggiori pestilenze  di notizie? Pensiamo ai nostri giovani, ai ragazzi che devono ancora prendere posto in questa società, quale incoraggiamento gli stiamo dando? Una volta si tenevano i ragazzi lontani dalle cattive notizie adesso li imbocchiamo di ansie e di preoccupazioni. Proviamo noi adulti a riscoprire dentro di noi un po’ di buonsenso, un briciolo di speranza anche nel nostro modo di parlare soprattutto ai nostri figli, ai nostri giovani, riscopriamo la capacità di interpretare piuttosto che di demolire. Io sono cresciuta con una zia molto anziana che aveva solo due vestiti uno giornaliero e uno per la festa ma sotto il grembiule aveva sempre una caramella per me. Non credo che ci voglia molto per imparare a trovare un senso anche alle piccole cose, per sentire che la felicità non è sinonimo di abbondanza ma di autenticità.
Gianna Sidoti

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