“L’attuazione dell’articolo 37 dello Statuto è un bluff”. L’opposizione contro Rosario Crocetta. Ma non solo: il passo “storico”, grazie al quale la Sicilia potrà incassare le imposte di imprese che operano nell’Isola, annunciato dal governatore qualche giorno fa, non convince nemmeno alcuni esponenti del centrosinistra. Stamattina il quotidiano La Repubblica ha riportato una dichiarazione di Angelo Capodicasa (Pd), ex presidente della Regione, che ha definito il decreto attuativo “una semplice partita di giro”. “Non si fa altro – ha spiegato Capodicasa – che rinviare ai prossimi tre anni il rapporto tra la Regione e lo Stato, con le competenze che verranno attribuite in un secondo momento”.
Ma in prima linea nella battaglia alla “politica degli slogan” di Crocetta, ci sono i gruppi di opposizione dell’Assemblea regionale, Pdl, Pds-Mpa e Grande Sud, che, dopo la pubblicazione integrale del decreto del Consiglio dei ministri che definisce le linee guida per l’applicazione dello Statuto, denunciano un’interpretazione dell’art. 37 “del tutto immaginaria”. In pratica, le somme indicate altro non sarebbero che risorse già destinate alla Regione attraverso l’articolo 38 e l’annualità relativa all’edilizia agevolata. “Crocetta ci ha presi in giro” ha detto Roberto Di Mauro, capogruppo degli autonomisti all’Ars. “A parte il fatto – hanno spiegato i deputati dell’opposizione – che questo decreto non porta nemmeno gloria alla Regione: 50 milioni sono una cifra talmente irrisoria da non aiutare nemmeno a chiudere il Bilancio 2013″.
Al coro di critiche al presidente della Regione si è aggiunto anche l’ex assessore all’Economia regionale Gaetano Armao, che ha definito “l’accordo-impostura” sull’articolo 37 “addirittura dannoso per la Sicilia”. “La rappresentazione del presidente della Regione -ha spiegato Armao – è una turlupinatura vera e propria in quanto, il testo del decreto legge del governo Monti, si limita a riassegnare alla Sicilia ciò che essa già oggi percepisce o di cui dispone in base alla legislazione vigente. E’ solo un’operazione di facciata”. Nel frattempo cresce la preoccupazione che vengano intaccate le somme ex articolo 38 trasferite dallo Stato, e che con questa normativa verrano trasferite alla Regione anche funzioni oggi svolte dallo Stato, e che si dovranno perciò pagare con quelle che erano le risorse destinate agli investimenti.
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