Non usa troppi giri di parole il neo assessore regionale ai Beni Culturali e all’identità siciliana, a margine di un incontro con il rettore dell’ateneo palermitano, Roberto Lagalla, alla prima uscita ufficiale dopo la nomina di lunedì. La questione più spinosa è quella del bilancio, che dovrà essere approvato entro fine mese. “Ho dovuto difendere strenuamente i capitoli di spesa relativi al funzionamento delle soprintendenze e delle biblioteche e agli interventi di somma urgenza che non possiamo eliminare perché ci consentono di preservare il patrimonio monumentale e storico-artistico della regione”, ha spiegato.
“Soldi ce ne sono pochi – ha continuato l’assessore – a causa di un uso dissennato dei fondi regionali ed europei. Siamo quindi nella necessità di razionalizzare, riorganizzando mansioni e funzioni, ma guardando anche ad una nuova programmazione che si basi sulle competenze: per questo, auspico una ripresa dei rapporti tra soprintendenze, università ed enti di ricerca, perché è da lì’ che dobbiamo ripartire”.
“Soldi ce ne sono pochi – ha continuato l’assessore – a causa di un uso dissennato dei fondi regionali ed europei. Siamo quindi nella necessità di razionalizzare, riorganizzando mansioni e funzioni, ma guardando anche ad una nuova programmazione che si basi sulle competenze: per questo, auspico una ripresa dei rapporti tra soprintendenze, università ed enti di ricerca, perché è da lì’ che dobbiamo ripartire”.
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