La sana
voglia di bonificare una classe politica in buona parte inetta e dannosa
rischia di portarci ad un errore esiziale: alimentare una sfiducia
"distruttiva" che non migliora il quadro esistente.
Gli
"sfogatoi" virtuali sono pieni di invettive contro i politici,
additati come arraffoni e incapaci; in molti auspichiamo una rivoluzione che
spazzi via modi e persone, ma non sarà l'attuale classe dirigente a farsi da
parte volontariamente o a cambiare convinzioni radicate: chi vuole superare lo
schema attuale deve proporsi e cercare consenso sul proprio
"disegno".
Meritorio
ma troppo facile limitarsi a fare "l'opinionista" e discettare su
mancanze e difetti di candidati e programmi, ben più difficile è operare
attivamente e con successo in un paese come il nostro dilaniato da interessi
particolari e ostilità pregiudiziali, in cui la distanza tra la gloria e il
pubblico ludibrio si misura nell'ordine di una manciata di voti.
E allora,
cari concittadini, sento, da sterile fustigatore con velleità
"politiche", la responsabilità di invitare tutti i "custodi
della verità" (me per primo) ad un bagno di umiltà.
Gli
argomenti diventano stucchevoli e speciosi se, ad un certo punto, la stagione
della critica non lascia il passo a quella della proposizione.
Smettiamo,
allora, di "sparare" sui candidati, scegliamo quello che ci convince
di più (visti i tempi sconsiglierei la convenienza "spicciola") e
suggeriamogli idee (se ne abbiamo) che possano aiutarlo a fare bene nel suo,
eventuale, mandato.
"Chisti
simu", non ci sono supereroi tra di noi, e il lotto di candidati, che ci
piaccia o no, è l'espressione politica della nostra realtà socio-culturale.
La
partecipazione, nei modi a ciascuno più congeniali, è l'unica attività
veramente feconda e politicamente rilevante.
Vi lascio
con un detto davvero eloquente: chi sa fare fa, chi non sa fare insegna..!
CORDIALMENTE
LUCA
CHIOFALO
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