Prende via oggi una nuova rubrica:
· IL PUNTO
In questa rubrica saranno trattati svariati argomenti e, in genere, d'interesse collettivo. L'argomento di oggi è : Quale Porto per Lipari?
Da
settimane, dopo l’approvazione della delibera della Giunta Bruno n. 25 del 06
aprile 2012 non si fa altro che parlare di Porto e portualità. Ma di quale
porto stiamo parlando?
Per
la gran parte degli Eoliani che non vivono a diretto contatto con le realtà del
diportismo nautico di Marina Lunga o Marina Corta o con Pignataro, il Porto,
quello che la P maiuscola, quello che utilizziamo quotidianamente per partire
ed arrivare, è il Porto di Sottomonastero.
Per
decenni, quando le richieste erano quelle di concentrare a Sottomonastero tutti
gli arrivi e tutte le partenze (vedasi spostamento aliscafi da Marina Corta),
le discussioni erano incentrare sulla necessità fondamentale ed unica di dotare
la nostra struttura portuale principale di una serie di infrastrutture in grado
di garantire l’ormeggio protetto di navi ed aliscafi per buona parte dell’anno.
Per
anni abbiamo parlato di “sistemare” Sottomonastero, innanzi tutto per
consentire alle centinaia e centinaia di eoliani che viaggiano ogni giorno la
certezza della partenza ed ancor più la sicurezza di poter rientrare a casa;
altro punto in discussione era quella di creare quella destagionalizzazione che
doveva consentirci di ospitare congressi ed iniziative turistiche diverse in
grado di farci lavorare ad ottobre, forse novembre, a marzo, aprile e maggio,
senza dover annullare decine e decine di corse di aliscafi o di navi per la
sospensione delle corsa in conseguenza della impraticabilità del Porto di
Sottomonastero. Queste discussioni, dopo venti anni, non sono state superate,
sono ancora oggi per tutti gli eoliani l’argomento di discussione ogni giorno
alla partenza ed all’arrivo.
La
messa in sicurezza (avviata dall’amministrazione Giacomantonio e gestita dal
commissario Bruno), il Piano regolatore del Porto, (ancora una volta avviato
dall’amministrazione Giacomantonio ed insabbiato, nel 2006, dal sindaco Bruno),
dovevano principalmente garantire alla nostra comunità l’operatività di
Sottomonastero.
Nell’ultimo
decennio, tuttavia, ci siamo trovati in questa situazione:
-
l’amministrazione
ha spostato, senza alcuna seria programmazione dell’area di sottomonastero, gli
aliscafi adattando alla meglio un pontile già vecchio nel 2000 ed inadeguato
che, ad ogni piccola mareggiata, diventa inagibile, anche nei mesi di aprile e
maggio;
-
il
progetto per la messa in sicurezza è stato di volta in volta modificato perché
qualcuno ha pensato di doverlo adattare ad altre progettazioni, tuttavia, prima
l’opposizione di gran parte degli esperti di portualità, poi la scoperta archeologica
del Porto Romano ed infine la bocciatura del primo progetto della Lipari Porto
S.p.A., hanno rinviato alle calende greche questo fondamentale tassello della
riorganizzazione di Sottomonastero;
-
Nel
recente progetto di cui alla famigerata presa d’atto, la stessa Lipari Porti
S.p.A., e anche l’amministrazione Bruno, hanno totalmente abbandonato il Porto
di Sottomonastero, dimenticando lo scopo fondamentale per la quale la società
mista è stata costituita: risolvere il problema del traffico passeggeri. Non
credo proprio che oltre un milioni di passeggeri potrà transitare dai
progettati porti turistici.
Cosa
fare, oggi, per Sottomonastero e per dare agli eoliani il proprio porto, la
porta di casa?
Riteniamo
che l’amministrazione debba muoversi rapidamente per recuperare il progetto
della messa in sicurezza, rimodulandolo
in modo da collocare i cassoni cellulari già realizzati (ad affondati dietro
Marina Corta), nel sito individuato a suo tempo dall’architetto Valle e da
buona parte dei comandanti degli aliscafi, comandanti dell’Ufficio
circondariale Marittimo, ex piloti, piloti, associazioni ed operatori della
portualità, al posto dell’attuale Pontile degli aliscafi;
fare,
unitamente all’Ufficio Circondariale Marittimo ed al Genio Civile OO.MM., una
puntuale ricognizione dell’intero porto per verificare lo stato dei luoghi e
individuare gli interventi di fare per rendere operativo tutto il porto e solo una
parte dello stesso;
Ulteriore
passo da intraprendere, rapidamente, è quello di riesumare dai cassetti dove è
insabbiato il Piano Regolatore dei Porti e puntare alla riorganizzazione
dell’intero Porto di Sottomonastero prevedendo:
a) L’allungamento di Punta Scaliddi come
previsto nella bozza del Piano regolatore dei Porti;
b) La sistemazione della zona a nord del
Pontile degli Aliscafi per realizzare una adeguata stazione marittima degna di
questo nome e non due prefabbricati. Una stazione che preveda bagni, sale di
attesa, deposito bagagli, orari di partenza e di arrivo in più lingue su
pannelli che si riescano a leggere e non su fogli plastificati. Un ufficio
informazioni in grado di dare ai nostri visitatori il benvenuto alle Isole
Eolie.
Riteniamo
che queste siano le priorità da seguire per dare risposte concrete agli eoliani,
a tutti gli eoliani e non soltanto quelli che abitano a Lipari ma alle
centinaia di donne, uomini, giovani, studenti, pendolari che raggiungono Lipari
dalle altre isole e dalla Sicilia.
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