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mercoledì 26 agosto 2009

"Canneto e ombrelloni". Torna a scriverci Mario Profilio

Egregio direttore,
intervengo solo perchè chiamato in causa in prima persona dalla mail di Samuele Amendola e non intendo, in futuro, rubare ulteriore spazio sull'argomento alle news ben più importanti del giornale online...
Premettendo che la Capitaneria è un corpo che adoro e stimo enormemente.
Vero è che le regole vanno rispettate, vero è che nella spiaggia di Canneto, ed in altre spiagge delle Eolie si verificavano delle "occupazioni abusive di suolo demaniale"...
ma è anche vero che insieme a quei pochi abusi c'erano anche ombrelloni o altro lasciati li per semlice comodità, che appartenevano a famigliole, anche con bimbi e anziani, e villeggianti che si adeguavano all'usanza e non per rivendicare un diritto al territorio...
Mi è capitato di assistere a dei commenti di villeggianti che pensavano che fossero "ombrelloni lasciati lì come servizio comunale!!" come pure a ospitalità a chi ombrelloni non ne aveva.
E poi, se proprio vogliamo dirla, la spiaggia di Canneto non è proprio un fazzoletto di terra, posto ce n'è per tutti.
Ritornando alla questione, le leggi e le regole esistono e vanno rispettate, ma nel contempo ci sono modi e modi per applicarle e farle rispettare, il fatto che all'improvviso si faccia un blitz serale per sequestrare e rimuovere quanto lasciato dalle persone, dimostrando un'intransigenza esagerata è alquanto discutibile... è stato risposto a dei villeggianti che potevano ritirare l'ombrellone o la sdraio appena sequestrata in ufficio previo pagamento di una sanzione e la denuncia penale, oppure che l'ordinanza era "sul sito" o altre argomentazioni che non sto qui a ripetere...
Ecco, caro samuele, la questione è proprio questa... ci sono delle cose che "vengono fatte"... e cose che "vengono fatte BENE".. certe volte è solo questione di metodo... una sfumaura non da poco... soprattutto considerando quanta "carne al fuoco" d'estate c'è nelle Eolie.
Con rinnovata stima ringrazio il direttore e cordialmente saluto.
Mario Profilio