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martedì 11 agosto 2009

Stromboli. Alla presentazione del libro di Giacomantonio, messaggio del Capo dello Stato

Ieri sera, sulla terrazza dell’Hotel Villaggio Stromboli, nel meraviglioso scenario di una sera di mezza estate con alle spalle il cono del cratere e di fronte il mare con lo Strombolicchio, è avvenuta la presentazione del libro “Florenzia ha svegliato l’aurora” di Michele Giacomantonio. Madre Florenzia, al secolo Giovanna Profilio, aveva aperto nell’isola una “Casa dei bambini” voluta dall’Associazione per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia e gestita dal suo Istituto il 26 giugno del 1938. Non fu un’esperienza facile perché il vulcano già da qualche anno aveva mostrato una iperattività tellurica che nel 1930 aveva provocato sei morti e numerosi feriti. Le suore operarono nelle parrocchie di San Vincenzo e San Bartolomeo insegnando catechismo, dirigendo le giovani di Azione Cattolica e occupandosi di tutte le iniziative parrocchiali. La missione rimase aperta per ben dodici anni fino all’agosto del 1950 quando Florenzia, visto che i fenomeni vulcanici erano divenuti via via più intensi, che le suore erano sottoposte ad uno stress continuo e gran parte della popolazione abbandonava l’isola ed emigrava in Australia, ne decise il ritiro. Hanno presentato ed illustrato il “saggio biografico” di Giacomantonio la prof. Elvira Casaceli che ha voluto ricordare come Florenzia Profilio sia stato il personaggio più eminente che le Eolie abbiano avuto nell’epoca moderna; la Superiora Generale dell’Istituto Madre Maria Floriana Giuffré che ha ribadito come l’impegno delle suore, ad oltre cento anni dalla fondazione dell’Istituto, prosegua con immutato impegno ed entusiasmo in Italia nelle missioni del Brasile e del Perù; Mons. Giovanni Marra, arcivescovo emerito di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela che ha indicato i diversi filoni di lettura che il libro offre e si è soffermato in particolare su quello della spiritualità di Madre Florenzia che prende le mosse dall’insegnamento di Francesco d’Assisi e dalla “piccola via “ di Teresa di Lisieux. Infine Giacomantonio dopo aver letto alcuni brani del libro in particolare riferiti all’incontro di Suor Florenzia con il Vescovo di Lipari Mons. Raiti e padre il guardiano dei frati minori di Milazzo ed all’esperienza delle suore a Stromboli, ha sottolineato come Florenzia sia la testimone più autentica della gente eoliana che combatte contro le difficoltà e le supera partendo dalla contrada contadina di Pirrera, dall’esperienza della povertà dopo la morte del padre e passando attraverso l’emigrazione a New York, il ritorno a Lipari, le difficoltà per la realizzazione dell’Istituto, le vicende della prima guerra mondiale vissute di riflesso e quelle della seconda affrontate in prima linea fra bombardamenti, sfollamenti, mercato nero, truppe in fuga e l’arrivo degli alleati, fino al viaggio nella Roma dell’immediato dopoguerra e infine la decisione di mandare le suore in missine in Brasile. Per questo mentre la Chiesa valuta se esistono le condizioni per farla prima beata e poi santa, per la gente delle Eolie – ha concluso Giacomantonio – Florenzia è già santa perché è un modello eccezionale di una fede eroica nel proprio progetto vissuto come disegno della Provvidenza. All’incontro non ha voluto far mancare un indirizzo di saluto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, in questi giorni in vacanza nell’isola di Stromboli. Al Presidente nei giorni scorsi la Superiora Generale si era rivolta invitandolo all’iniziativa. Ieri sera, nel corso della manifestazione, la prima autorità dello Stato ha voluto farle pervenire il seguente biglietto autografo: “ Gentilissima Suor Maria, la ringrazio vivamente per la bella lettera, il libro e l’invito. Ho conosciuto anni fa il dottor Giacomantonio nella sua qualità di Sindaco e sono certo di poter trovare nel suo saggio – insieme con la ricostruzione della straordinaria figura di Madre Florenzia Profilio – una “attenta analisi storica”, come lei dice, della realtà innanzitutto delle Isole Eolie nel periodo storico considerato. Mi spiace che in questo mio breve soggiorno a Stromboli mi riesce impossibile intervenire a incontri e dibattiti pubblici. Con un cordiale augurio di successo per l’iniziativa e per il libro, e nello spirito di una sincera condivisione dei sentimenti e dei valori che ella ha voluto rappresentarmi, le invio i miei più amichevoli saluti personali”.