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domenica 9 agosto 2009

PANAREA: «Il ristorante è pieno». E Abramovich resta fuori un’altra volta

(da corriere della sera.it) Per nulla turbata del mancato incontro con uno degli uomi­ni più ricchi al mondo, ieri non ha rinunciato al solito lento risveglio, alla gita in bar­ca per poi presentarsi nel suo locale poco prima delle 20. Da 17 anni Angela Mascolo («Napoletana d’origine ma at­tualmente giramondo») ha mollato la città per vivere fi­no in fondo i ritmi e la sereni­tà di Panarea. E basta parlarle pochi minuti per rendersi conto che non è affatto stra­no il suo «no, mi dispiace sia­mo pieni» sbattuto in faccia al magnate russo Roman Abramovich che voleva pren­dere un aperitivo sulla terraz­za del sushi bar «Bridge» (tra i clienti affezionati Giorgio Ar­mani, Domenico Dolce e Ste­fano Gabbana, Alba Parietti) da dove si gode anche un’im­pareggiabile cartolina delle Eolie con lo sfondo di Lisca Bianca e il vulcano Stromboli.
Il Sushi Bar di Panarea
«E che do­vevo fare? — si chiede Angela Mascolo accennando un sorri­so —. Buttar fuori gli altri clienti per far posto a lui? Ha telefonato troppo tardi e il lo­cale era tutto occupato. Pa­zienza, se vuole tornare provi a prenotare per tempo». Insomma, per una donna che ha fatto di Panarea una scelta di vita anche mister Abramovich è un cliente co­me gli altri. Giovedì scorso ha telefonato per prenotare un tavolo per otto persone, ma si è sentito rispondere che non c’era più posto. No­nostante il cognome che por­ta, i miliardi e il suo mega­yacht «Pelorus» che da alcuni giorni naviga tra le isole Eo­lie. «Oddio — tiene a precisa­re la signora Mascolo, questa volta con un sorriso aperto — io di amici ne ho tanti. Se, per esempio, avessero telefo­nato Carlo Rossella o Diego Della Valle in qualche modo una soluzione l’avrei trovata, perché loro sono amici miei. Ma il signor Abramovich non lo conosco e i soldi non fan­no certo un’amicizia».
Dopo il gran rifiuto, al «Bridge» tut­to scorre liscio come ogni se­ra. Il cuoco giapponese Susu­mu Abiko ha appena finito di sistemare con pignoleria sner­vante il sushi per il lungo ape­ritivo che è quasi una cena.
La titolare Angela Mascolo, il direttore Roberto Improta e il cuoco giapponese Susumu AbikoSi comincia alle 20.30 per finire alle 22.30. Solo a quell’ora ini­zia la cena vera e propria che va avanti fino a notte fonda. «Questi sono i tempi di Pana­rea », spiega il direttore del lo­cale Roberto Improta che poi è il responsabile materiale del «no» sbattuto in faccia ad Abramovich. Nel senso che è stato lui a prendere la telefo­nata. «Hanno chiamato intor­no alle 15 dicendo che Abra­movich voleva un tavolo per l’aperitivo, ma ho risposto che era già tutto pieno». E dal­l’altro capo del telefono non l’hanno presa affatto bene: «Stavo spiegando che si pote­va fare per un’altra serata, ma hanno risposto 'No, va bene così'. E poi hanno riattacca­to ».
Non è la prima volta che un locale italiano risponde picche al patron della squa­dra di calcio inglese del Chel­sea. Era già successo esatta­mente l’agosto dello scorso anno all’esclusivo «Bistrot», ristorante sul lungomare di Forte dei Marmi. E anche un anno fa il magnate non l’ave­va presa bene, minacciando di non rimettere più piede in Versilia. Quest’anno, invece della cena gli è stato rifiutato l’aperitivo, a base di sushi, tempura e champagne. An­che se, nonostante l’ingresso discreto e mimetizzato, il «Bridge» ha la capienza per ospitare fino a novanta perso­ne. Insomma, facendo uno sforzo un angolino per Abra­movich si poteva anche trova­re. E qui Angela Mascolo se la gode proprio: «Ma poi chi me lo dice che era proprio lui? Se vuole veramente venire da noi, ormeggi il suo yacht nel porto qui di fronte al locale, in modo che sia ben in vista e io lo possa vedere». E non pensi di aggirare l’ostacolo ac­quistando questo esclusivo locale. «Per il semplice fatto — assicura la Mascolo — che il Bridge mi diverte un mon­do e non è in vendita».
Alfio Sciacca