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martedì 11 agosto 2009

Fonti/Megna: Ultimo atto? Lettera dell'Ad dell'ATO che si "smarca" dalle interpretazioni del consigliere

Egregio consigliere cittadino,
dice un proverbio “la risata abbonda sulla bocca degli sciocchi”, ma non è il suo caso, lei ha riso di gusto perché non ha sufficientemente riflettuto. La mia esperienza di consigliere comunale è iniziata nella posizione politica del gruppo di centro all’interno di una lista civica con componenti di sinistra. Il dr. Michele Giacomantonio anche attraverso la decisione del mio gruppo è stato mandato a casa e l’esperienza è stata considerata chiusa. Successivamente, nella medesima posizione politica ho avuto l’onore di far parte della squadra della prima amministrazione del dr. Mariano Bruno. E’ molto diverso dalla sua esperienza politica che inizia sbracciandosi dai balconi accanto e a favore di un sindaco, di un programma, come componente di maggioranza, dalla stessa votato come vice presidente del consiglio (carica remunerata) ed in corso d’opera (circa un anno dopo) decide di uscire e restare nel guado. Anche perché nel futuro vedremo cosa accadrà, forse dipenderà dalle convenienze del momento, si vedrà.
Mi deve scusare, non ricordo il corso dei suoi studi, ma sicuramente avrà avuto a che fare con la filosofia, infatti la riflessione filosofica è un contenitore che permane uguale a se stesso nella forma, ma il cui senso complessivo muta per il contenuto sempre diverso della speculazione stessa.
In altre parole, caro consigliere cittadino, lei ha ritenuto di tradurre le mie affermazioni che tutto dicevano eccetto quello che lei ha voluto interpretare. Esse dicevano che quando non rispetti gli accordi non puoi pretendere che la controparte li rispetti, ma certamente non ho detto che non sono rispettati. Infatti il problema non lo pone la ditta ma lo pongono le maestranze demotivate dalla difficoltà e della non regolarità dei pagamenti degli stipendi; questo è un fatto noto, anche nel suo ambiente, forse lei sarà stato uno dei pochi a non sapere.
Tutti i mass media, che lei sicuramente consulterà, hanno riportato il disagio che hanno vissuto diverse città per fatti analoghi, dove le maestranze hanno incrociato le braccia in attesa della regolarità dei pagamenti degli stipendi, veda Palermo o la stessa Milazzo, ecc.
Passiamo a questo benedetto secondo turno, le consiglierei di informarsi presso il comando dei vv.uu. di Lipari, che spesso hanno collaborato per liberare dalle macchine i contenitori, per conoscere quanti turni di raccolta sono stati effettuati per la festività di S.Cristoforo, le anticipo, due di mattina e due di pomeriggio, quindi almeno quattro al giorno; ma posso credere che lei non se ne sia accorto??
Il pagamento in effetti deve essere effettuato dopo gg. 60 della presentazione della fattura, quindi gennaio va pagato alla fine di marzo, febbraio ad aprile, marzo a maggio, aprile a giugno e cosi via; ma pagare parzialmente gennaio, febbraio e marzo e poi basta le sembra in linea con gli accordi contrattuali?? Tenga conto che a Luglio il contratto di lavoro prevede anche il pagamento della quattordicesima.
Riguardo il termine per la liquidazione delle fatture (gg. 45 piuttosto che gg. 60) è un mero errore che comunque formalmente è stato regolarizzato tra le parti, ma le assicuro che ogni pagamento non è avvenuto prima dei gg. 60, la ditta aspira almeno a questo; colgo l’occasione per tranquillizzare un altro consigliere che mi ha posto la stessa problematica.
La ulteriore sequenza di domande che lei mi pone potrebbero essere liquidate con delle affermazioni, ma sarebbe troppo riduttivo, inoltre pare anche a me tedioso e irriguardoso nei confronti dei lettori del blog (strumento molto utile e importante per la ns. comunità) pertanto la invito a utilizzare la sua carica di consigliere e per le vie formali me li riproponga ed avrà tutte le risposte che desidera anche se non dovute.
Caro consigliere cittadino le mie non sono risposte stizzite, sono critiche legittime ad un consigliere che pone un problema cercando di smarcarsi come cittadino, mortificando il ruolo pubblico che certamente, ribadisco, non si estrinseca con note indirette con connotati di spettacolarizzazione, assurgendosi a paladino e moralizzatore. Ciò è insopportabile per chi ogni giorno affronta immani fatiche a condurre una società che non ha mezzi diretti economici, ne mezzi di controllo, in quanto demandati per legge alla autorità di P.G., e dipende esclusivamente dagli umori di un contesto amministrativo che ogni tanto si scorda che il servizio pubblico e innanzitutto di sua competenza come la responsabilità oggettiva igienico sanitaria.
Se non ci fosse stata candidata mia figlia, come le ho detto nel passato lei avrebbe avuto il mio voto, non mi faccia ricredere. Lei sa fare il consigliere e l’onestà intellettuale paga sempre, se lo faccia dire da chi (suo malgrado) ha qualche anno in più.
Cordiali saluti
Mimmo Fonti