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martedì 8 giugno 2010

Vita da studente fuori sede (di Gianfranco Taranto)

“Salve mi chiamo Gianfranco Taranto, col rispetto del Dott. Iacolino riprendo alcuni semplici punti del suo articolo.
Io sono uno studente presso l’Università di Palermo, sono in affitto come molti altri miei colleghi e coetanei delle Isole Eolie. Ma a differenza dei miei colleghi che studiano a Messina, come potrete immaginare il tragitto Lipari-Palermo e viceversa è molto più difficoltoso.
Durante questi 3 anni da studente, ho dovuto sottostare alla dura legge dei trasporti Eoliani, squilibrati e soprattutto seccanti.
Immaginate la rabbia, dopo quasi 3 ore e 30 min di treno (poichè anche le Ferrovie dello Stato peccano), quando vi siete svegliati alle 6.30 del mattino per arrivare in tempo e scoprire che il mezzo delle 12.15 è guasto o indisponibile e di dover aspettare un'altra ora se non il prossimo mezzo!
Oserei aggiungere anche quelle volte che sono stato impedito da "condimeteo avverse", il più delle volte insensate.
Personalmente se voglio tornare a casa in mattinata devo partire alle 08.08 del mattino per arrivare a Milazzo alle 11 circa (se non più tardi) e rimanere lì più di 2 ore, francamente è estenuante.
Già i mezzi a nostra disposizione sono pochi, e ancora non si riesce ad arrivare a un punto d'incontro?
Io parlo da studente, ma chi viaggia per lavoro?
Per non parlare della risorsa, che va diminuendo…il turismo. Se dovessi venire in vacanza da forestiero, personalmente opterei per un viaggio all’estero..almeno è più semplice da intraprendere.
Per quanto riguarda l’istruzione, l'Università in cui studio essendo statale è priva di fondi ovviamente non fa altro che aumentare le tasse, senza offrire qualche tipo di servizio gratuito agli studenti.
Inoltre fino la settimana scorsa ho rischiato di non poter effettuare esami nel periodo di giugno-luglio per il semplice fatto che i ricercatori e professori dell’Università di Palermo protestano ancora contro il famoso Decreto Gelmini, per tagli e mancati stipendi minacciando il blocco del calendario accademico documento del consiglio di facoltà). Certo, di sicuro non lavorerei gratis, ma allora noi che ci massacriamo a fare sui libri?
Per fortuna noi studenti lottiamo ancora per il nostro diritto allo studio.
L’istruzione và a rotoli, i servizi che dovrebbero essere basilari pure…non abbiamo certezze per il futuro. Che cosa offre questo Paese chiamato Italia?”
Gianfranco Taranto