(Anna Miracula) Premetto che non è per intromettermi nella vicenda di Portinenti e dell’allarme gridato lecitamente e ad alta voce dall’amico Bartolo Natoli.
Vorrei dichiarare, sulla base della mia passata esperienza nel dover denunciare pubblicamente quanto accade sul nostro territorio ed essere puntualmente imputata , additata come “una cittadina dall’esasperato senso civico”, che i cittadini liparoti NON si inventano reati che non esistono.
Volete farci sentire come dei pazzi isterici che non hanno nulla di meglio da fare che andare a gironzolare e appena vediamo qualcosa che secondo noi cittadini “puzza”, ZAC e schiaffiamo tutto alla stampa locale solo per il gusto di attaccare l’operato dell’Amministrazione Comunale.
Proprio l’anno scorso, mi sono trovata dentro ad una storia simile a questa, testimone di un reato compiuto ai danni del nostro ambiente, mentre ignoti sfacciatamente e in pieno giorno, scaricavano nella zona di Canneto accanto al dissalatore, un intero carico (e questo il pomeriggio, perché già il primo vi era stato scaricato qualche ora prima) direttamente ai bordi della strada provinciale in quella zona.
Mio malgrado e pensando di far bene, mi soffermai fotografando e filmando ciò che stava accadendo,con l’intento poco dopo di inviarlo alla stampa locale per evidenziare questo problema, ma soprattutto per denunciare pubblicamente la brutta storia e affinché non si ripetesse.
Per farla breve,venne fuori che fui io ad essere colpevolizzata sia perché avevo fatto male a rendere la storia di pubblico dominio sia per aver “inficiato”delle fantomatiche indagini in corso. Ma indagini su chi? Nessuno che io abbia saputo è stato punito del vile reato, la spazzatura sparì il giorno dopo la denuncia pubblica, tolta chissà da quale “santo” e alla fine vissero tutti felici e contenti. Mentre quella zona continua ancora oggi a detenere il primato delle discariche a cielo aperto di Lipari. E ricordate la discarica di copertoni d’auto a Lami? Anche lì indagini,anche lì nessun colpevole, e chissà dove sono le gomme.
Alla sottoscritta, invece non restava altro che sopportare di essere stata definita come la stupida cittadina che osserva, fotografa, denuncia, scrive, insomma si inventa fatti e misfatti per pura casualità o perché le piace insinuare fatti che non esistono.
Mentre la verità e lo ribadisco è che in questo paese si ascoltano poco le persone, si da retta troppo poco o addirittura per niente i liparoti mentre si da troppa importanza alle cariche ,ai ruoli che si ricoprono annullando e mortificando le persone nel loro modo di essere e di amare questa nostra isola.
Ha ragione Bartolo, quella spiaggetta ha un importanza rilevante nella storia di quest’isola e nel cuore di ognuno di noi, almeno nel cuore di chi venera il Santo Patrono di Lipari , l’Apostolo Bartolomeo che, secondo la leggenda, arrivò proprio su quella spiaggetta dentro ad una cassa e qui rimase proteggendoci dai mali che a quei tempi tormentavano queste isole.
Speriamo che continui a farlo anche per i mali che ci affliggono oggi, perché dal modo in cui vanno le cose ormai a Lipari non resta altro che rivolgerci solo a un santo.
Anna Miracula