(Gazzetta del Sud- Leonardo Orlando) Fuoco incrociato di magistratura e avvocatura sul progetto di riforma delle intercettazioni telefoniche e ambientali nel convegno della Camera Penale di Barcellona, svoltosi ieri a Lipari.
«La riforma sulle intercettazioni è urgente e necessaria, ma le soluzioni individuate dal testo del Ddl, attualmente all'esame del parlamento, sono particolarmente insoddisfacenti, incongruenti e per alcuni tratti controverse». È' questa la sintesi emersa ieri sera al termine della lunga giornata di confronto fra avvocatura e magistratura sulle intercettazioni telefoniche e ambientali voluta dalla Camera penale presieduta dall'avv. Giuseppe Lo Presti, col segretario l'avv. Fabrizio Formica e il responsabile della manifestazione avv. Giorgio Leotti. Al convegno aveva dato la sua adesione il ministro della Giustizia Angelino Alfano, trattenuto a Roma da impegni istituzionali, il quale ha comunque fatto pervenire un messaggio di saluto ai partecipanti attraverso il sindaco di Lipari Mariano Bruno. «Desidero – ha scritto il ministro – far pervenire a tutti i presenti il mio particolare apprezzamento per il tema prescelto di strettissima attualità. Fuori da ogni polemica ritengo utile raccogliere le indicazioni preziose degli addetti ai lavori finalizzate a contribuire all'individuazione di un delicato ma necessario punto di equilibrio tra le esigenze investigative e la tutela della riservatezza delle comunicazioni, sul quale oramai da tempo ed in modo proficuo, lavora il Parlamento. Sono certo – ha aggiunto Alfano – che l'indiscusso valore dei relatori garantirà l'elevata qualità e l'equilibrio delle analisi oltrecché la fecondità del dibattito, che spero possa tradursi in validi contributi tecnici».
E la posizione degli avvocati penalisti è stata illustrata nei dettagli dall'avv. Valerio Spigarelli del foro di Roma, attuale presidente del Centro studi Unione camere penali italiane, il quale ha parlato della necessità di tornare allo schema istituzionale originario dettato, già due anni dopo l'introduzione della prima normativa sulle intercettazioni, da una sentenza del 1972 della Corte costituzionale sulla eccezionalità dello strumento delle intercettazione, sul controllo di esse e sulla necessità e urgenza delle stesse.
Secondo gli avvocati penalisti bisognerà partire da quella sentenza che già nel 1972 lanciava un primo segnale sulla necessità di regolare al meglio una materia così complessa e allo stesso tempo controversa introdotta nel sistema giudiziario italiano per aiutare il compimento di talune indagini delicate. Gli avvocati hanno ricordato come l'eccezionalità della norma nasca dalla ricerca della prova, anche se a volte la stessa intercettazione si è rivelata inaffidabile. Durante i lavori è stato anche ricordato come l'attuale apparato sanzionatorio sulla diffusione di intercettazioni dettato dall'art. 114 del Codice di procedura penale si sia rivelato inefficace perché quasi mai applicato. Un allarme è stato posto sulle norme che limiterebbero l'azione delle parti offese nelle inchieste giudiziarie, alle quali è impedito di potere presentare istanze per chiedere intercettazioni su presunti casi in cui si verificano reati. I magistrati invece hanno criticato l'attuale disegno di legge e contestato anche la mancanza di apparati tecnici che impediscono alle stesse forze dell'ordine di effettuare le intercettazioni a costi assai ridotti. Inoltre è stato suggerito al legislatore di obbligare le compagnie telefoniche, in cambio delle concessioni, ad assicurare un servizio gratuito che per le stesse è a costo zero.
Il convegno si è aperto, dopo il saluto del sindaco di Lipari Mariano Bruno, con l'intervento del presidente dell'Ordine degli avvocati di Barcellona Francesco Russo. La prima parte della giornata, coordinata dal presidente della Camera penale avv. Giuseppe Lo Presti, ha visto l'intervento del dott. Antonio Nicastro (sostituto della Dda di Siracusa), e del prof. avv. Giovanni Flora (presidente della Camera penale di Firenze). Apprezzato, in particolare, l'intervento del dott. Fabio D'Anna (sostituto della Dda di Messina), che ha parlato delle difficoltà operative anche per le semplici proroghe. La sessione pomeridiana, coordinata dall'avv. Fabrizio Formica, ha visto gli interventi del dott. Marco Alma (Gip del tribunale di Milano) e dell'avv. Valerio Spinarelli.