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sabato 20 febbraio 2010

L´allarme di Confitarma: la gara rischia di arenarsi.

(Fabio Pozzo) Sì, abbiamo presentato la nostra manifestazione d´interesse» conferma Vincenzo Onorato. «Ma siamo alle primissime battute, è presto per capire che cosa accadrà. Per ora siamo da soli, ma non escludo l´ipotesi di alleanze forti. Ben vengano». Sono sedici in tutto, compresa quella del patron di Moby, Lines Spa, le manifestazioni d´interesse d´acquisto presentate a Fintecna, attraverso l´advisor Unicredit, per la privatizzazione dell´«Alitalia dei mari». Vale a dire Tirrenia Navigazione, più Siremar, la controllata regionale che collega le isole minori siciliane. Sono fuori della partita, invece, le ex controllate del Gruppo Tirrenia, Toremar (Toscana), Caremar (Campania), Saremar (Sardegna), già cedute dal governo alle Regioni di riferimento, a titolo gratuito e con sovvenzioni pubbliche garantite sino al 2012. Siremar era rimasta fuori perché la Regione Sicilia aveva rifiutato il trasferimento. In gara risulterebbero anche Gianluigi Aponte con Msc-Snav, Grandi Navi Veloci, Grimaldi di Napoli, Corsica Ferries, Mediterranea holding navigazione (Regione Sicilia, fondo Cape, Salvatore Lauro, Giovanni Visentini, Costantino Tomasos di Ttt-lines), la cordata Franza-Matacena, un altro armatore greco e alcuni ulteriori fondi d´investimento.
Soddisfatto il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. «Le manifestazioni sono numerose, è un´ottima notizia che dimostra la bontà del progetto e che fa ancor più ben sperare per una positiva conclusione della vicenda».
Adesso, l´advisor finanziario e quello legale, lo studio Clifford Chance, valuteranno la rispondenza delle stesse manifestazioni ai requisiti specificati dall´invito e riferiranno al cda di Fintecna , che dovrà ammetterle alla procedura (il 25 febbraio). Sulla gara, però, restano anche diverse nuvole. C´è la messa in mora dell´Italia da parte dell´Ue, perché ha continuato a garantire convenzioni statali a Tirrenia oltre i termini previsti dal regolamento comunitario (fine 2008). Matteoli assicura che Bruxelles non contesta il processo di privatizzazione (che si chouderà il 30 settembre) e che per il resto si risolverà tutto. «A breve la nostra risposta, sono fiducioso». Il presidente degli armatori italiani, Nicola Coccia, però, chiede «una riflessione». Troppi dubbi giuridici. Meglio fare il punto prima, è il ragionamento, che arrivare fino in fondo e scoprire che s´è sbagliato. Il punto è che, al di là delle sovvenzioni già versate (ormai andate), e della privatizzazione in generale, l´Ue dice che non si può mettere a gara tutta la Tirrenia con «in pancia» i contributi, ma che gli stessi aiuti vanno messi a gara per singola linea. «L´alea potrebbe giustificare un ricorso da parte di esclusi o non vincitori della gara, che bloccherebbe tutto», l´allarme di Confitarma. Nessuno, per altro, si piglierebbe Tirrenia senza contributi.
C´è poi la questione della manifestazione d´interesse della Regione Sicilia (Mediterranea HN): un´anomalia, andrebbe a concorrere a contributi regionali da lei stessa erogati. Un problema di doppio ruolo, regolatore e gestore, che si estende anche alle ex controllate, per le altre Regioni. Insomma, un ginepraio.