Riceviamo dall'Associazione Commercianti Eolie e pubblichiamo:
Sgomberiamo il campo da ogni dubbio: non abbiamo intenzione di difendere l'indifendibile; in merito alla rigida applicazione del P.T.P. e delle regole concernenti l'apposizione di tende, vetrine e insegne, le categorie che rappresentiamo potrebbero essere in difetto.
Si potrebbe aggiungere che il mancato rigoroso rispetto del suddetto piano territoriale paesistico è, dalla sua entrata in vigore, "regola" diffusa nel nostro arcipelago, ma siamo coscienti che ciò non ci esime da un'assunzione di responsabilità.
Il rientro in una cornice di decoro, soprattutto per i centri storici e nel rispetto dei dettami di legge, è un punto qualificante del nostro programma d'azione. Non è pensabile però, dopo anni di inerzia, pretendere una "bonifica" repentina del territorio (come disposto dalle ordinanze di smonto in circolazione), perchè la cura, se troppo rigida, potrebbe aggravare la malattia. L'intera struttura dei centri storici delle Eolie, che negli scorsi decenni si è deliniata, è contaminata da trasformazioni e apposizione di elementi difformi rispetto al P.T.P di tale e vasta portata da non poter essere "sanata" in tempi così stretti. A circa un mese dall'inizio convenzionale della stagione turistica, risulta improponibile rimuovere strumenti (quali tende e vetrine) assolutamente necessari allo svolgimento delle attività, rimozione che peraltro renderebbe, se possibile, ancora meno attraenti e decorosi i centri storici. Ribadendo la ferma convinzione della necessità di riqualificare il territorio e la volontà di essere parte attiva nella soluzione delle problematiche,
l'ASS.COMM.EOLIE si permette di avanzare una proposta. Riteniamo sia soluzione ragionevole, anche in considerazione di una supposta volontà di rendere meno restrittivo in alcuni punti e, di conseguenza, meglio applicabile il P.T.P., firmare una sorta di protocollo d'intesa tra amministrazioni locali, operatori commerciali ed enti preposti al controllo dei beni culturali e ambientali, che ci permetta di procedere per gradi e di muoverci, finalmente, dentro un ambito di regole, certe e applicabili, che non lascino troppo spazio a discrezionalità e sperequazione. Si potrebbe cominciare con una rimozione immediata delle insegne a bandiera, antiestetiche e inutili, e contestualmente contingentare i tempi per la trasformazione, la sostituzione o la rimozione degli altri elementi apposti in difformità alla normativa esistente o modificata. Ci verrebbe così consentito di approntare progetti realmente qualificanti per il territorio, evitando un'azione collettiva confusa e affrettata che avrebbe il solo scopo di porre rimedio ad atti coercitivi che rischiano di minare la già fragile economia commerciale dell'arcipelago.
IL PRESIDENTE
LUCA CHIOFALO