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sabato 20 febbraio 2010

Tirrenia,tra le offerte anche quella della Regione

(Gazzetta del Sud) Hanno risposto in sedici all'invito di Fintecna a manifestare interesse per l'acquisto della Tirrenia di navigazione, al primo giro di boa dell'iter di privatizzazione che la riguarda, insieme alla controllata Siremar. A fine gennaio Bruxelles ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per il dossier Tirrenia, anche se «non ci sono in alcun modo contestazioni nel merito della privatizzazioni» precisano le fonti comunitarie.Replica del ministro dei Trasporti Altero Matteoli: «La messa in mora su Tirrenia riguarda esclusivamente il mancato rispetto del Regolamento europeo sul cabotaggio marittimo. Non ci sono quindi contestazioni di merito sul processo di privatizzazione» dice Matteoli informando che gli uffici ministeriali sono già al lavoro per inviare una risposta, entro i due mesi concessi. Il faro acceso il 29 gennaio scorso da Bruxelles riguarderebbe la sovvenzione di alcune rotte sulla base delle convenzioni di Tirrenia con lo Stato, oggetto di proroghe di cui l'ultima fino al prossimo settembre, termine entro il quale dovrà essere conclusa la cessione. «Il processo di privatizzazione è stato concordato e condiviso con la Commissione Europea e va avanti nei tempi previsti e si concluderà entro il 30 settembre prossimo venturo» puntualizza Matteoli.
Tra le offerte presentate, «soprattutto armatori italiani, ma anche gruppi finanziari e di un possibile acquirente straniero» dice il presidente della Confitarma, associazione nazionale degli armatori. Confermata l'offerta da parte della Regione Siciliana, attraverso la "Mediterranea holding navigazione", società costituita mercoledì scorso, della quale è azionista la Regione siciliana (con il 30%), il fondo Cape di Simone Cimino, il greco Costantino Tomasos con la sua Ttt-lines, l'armatore veneto Giovanni Visentini, e il campano Salvatore Lauro. Tra i privati, a detenere la maggioranza (40%) sono Lauro e Isolamet, mentre l'altra cordata, Tomasos e Visentini, ha il 13%.
«La strada per la privatizzazione è ancora lunga, l'Italia è l'ultimo paese dell'Unione Europea con una società pubblica nel settore del cabotaggio – ha detto Coccia – per trovare una soluzione a questo problema la condizione è che avvenga con tutti i crismi del regolamento comunitario e un ok definitivo su come procedere da parte dell'Europa secondo noi è indispensabile».
Di diverso avviso i sindacati. Secondo il segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia, «la procedura avviata dalla Ue non è nè fondata nè corretta».
La preoccupazione riguarda piuttosto la possibile cannibalizzazione di quella che viene definita l'Alitalia dei mari: «Gli imprenditori concorrenti di Tirrenia, avendo già una loro flotta con relativa struttura amministrativa e commerciale, potrebbero avere interesse ad acquisire Tirrenia non per rilanciarla ma per spezzettarla e per accaparrarsi le migliori navi e le migliori linee e scaricare tutto il resto sulle spalle dei contribuenti» è il timore espresso da Caronia.