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domenica 14 febbraio 2010
L'ospedale di Lipari così com'è è come se fosse chiuso
«Sono a Lipari da due settimane – ha detto il dr. Giuseppe Francesco Mobilia – per capire come funziona questo ospedale. E, in base alla mia esperienza, posso dire che in atto l'ospedale è come se fosse chiuso. Si può solo sperare nella prontezza dell'elisoccorso che, tra l'altro, non sempre può viaggiare o atterrare. Bisogna – ha evidenziato il consulente del sindaco – difendere l'acuto e l'emergenza-urgenza». Ed ecco la proposta. «Possiamo mettere a turno dei medici dalla terraferma nell'isola. Normativamente e sindacalmente è possibile. I nostri contratti di lavoro prevedono che fino a quindici giorni il personale medico e paramedico può essere obbligato con atto deliberativo e con mobilità d'urgenza a vivere nella fattispecie a Lipari per fornire la propria assistenza e professionalità. Ritengo, pertanto, che il nostro sindaco possa richiedere con forza all'azienda, in base alla normativa vigente, e ottenere il diritto ad un'assistenza continua da parte di cardiologi, ostetrici, anestesisti inviati dagli ospedali in cui queste figure non mancano». Intanto, domani, la ditta Lipariscarl che deve ultimare le opere di realizzazione della nuova ala ospedaliera finanziate a suo tempo dall'ex ministro Sirchia con 10 milioni di euro, sottoscriverà probabilmente una polizza con l'Asp. L'azienda ha previsto il pagamento di 500 mila euro a bimestre alla ditta, previa verifica sui luoghi di lavoro e penali per eventuali ritardi. L'accordo prevede la fine dei lavori entro un anno.