Non ho la maggioranza? La maggioranza siete voi. Se non lo capiranno, si torna al voto”. Davanti ad una folla strabocchevole, circa ventimila persone a Palermo, in piazza Castelnuovo, davanti al Politeama, Rosario Crocetta ha tenuto a battesimo la sua “rivoluzione”. La folla era lì anche per Franco Battiato e le sue canzoni, ma le parole del presidente della Regione hanno messo il fuoco nelle vene in chi ascoltava. Sangue e arena, insomma. Roba da Plaza de toros.
La campagna elettorale è finita, ma i conti non sono stati ancora fatti.E Crocetta vuole prepararsi al confronto con le istituzioni nell’unico modo che conosce: conquistare il favore della gente. Se gli metteranno i bastoni fra le ruote, non sarà solo. ”Dobbiamo mettere in piedi una democrazia nuova, partecipata. Palazzo d’Orleans sarà aperto a tutti, niente sarà come prima”.
Parole, solo parole? No, anche fatti. “In un solo giorno abbiamo recuperato più di un miliardo e mezzo destinato agli sprechi. E presto a Bruxelles e a Roma recupereremo altri soldi. Non sono stati spesi più di sei miliardi di fondi europei, dobbiamo riprenderceli”.
Poi gli avvertimenti: basta con i privilegi, basta con le mafie. “Noi siamo persone per bene, non siamo mafiosi”. Orgoglio, impegni, auspici, inviti alla ribellione. “È intollerabile che l’Assemblea regionale spenda quattrocento milioni per pagare il suo segretario generale e non ci siano soldi per pagare gli emolumenti dei forestali”.
Quando ha concluso il suo breve intervento, la piazza si è spellata le mani. Sa bene che una cosa è dichiarare guerra e un’altra farla sul serio e, soprattutto, vincerla. Ma quel linguaggio, così duro e netto, non l’aveva mai sentito nessuno, nella bocca di un presidente della Regione. La sensazione che si voglia fare sul serio è più forte del sano scetticismo, dei dubbi e di ogni sospetto.
Qualunque cosa accada, una cosa è sicura: Rosario Crocetta si rivolgerà direttamente alla gente. Si apre una pagina nuova nella storia delle istituzioni siciliane. Revolution day, questo il nome dato alla festa di piazza Politeama, ha avuto in Franco Battiato, il protagonista. Un debutto canoro per il neo assessore e chansonnier, che ha affidato alle sue canzoni di maggior successo, il saluto alla piazza. Migliaia di persone hanno cantato insieme a lui. Un’apoteosi.