Cerca nel blog

sabato 17 novembre 2012

Caro Gianni.... RISPOSTA DELL'ING. LOPES A GIANNI IACOLINO SU PIGNATARO

Caro Gianni ,
ho letto e riletto l’articolo che hai scritto su Pignataro e la  mente mi ha portato a rivivere quegli istanti in cui , da  assessore  ai lavori pubblici , sono riuscito a salvare parte di quello specchio d’acqua  , oggi così Importante per tutta la collettività .
Devi sapere che il progetto prevedeva l’allargamento dell’attuale strada di altri tre metri oltre i quali venivano posizionati  gli attuali cassoni .
Il ragionamento era quello di utilizzare il basso fondale a ridosso della strada  con un riempimento per allargare la carreggiata e scavare  meno per l’alloggiamento dei cassoni .
Sono riuscito a far modificare il progetto ottenendo la riduzione del banchinamento sia in larghezza , lato mare ,che in lunghezza ,lato molo , ottenendo in cambio con i risparmi un pennello centrale per l’alloggiamento degli aliscafi .
Infatti ,se tu ricordi , la banchina per un lungo periodo  rimase distante dalla diga foranea ( parlo di quel tratto dove oggi sostano le imbarcazioni delle forze dell’ordine ) proprio perché quei cassoni dovevano essere impiegati per il pennello aliscafi .
La mia  breve esperienza di amministratore determinò l’azzeramento degli impegni  assunti dall’impresa e ,contestualmente , furono dirottati  i cassoni  del pennello riempiendo quel vuoto ad angolo tra banchina e molo ed andando oltre lungo la  diga nella situazione attuale.
Scelte delittuose , in quanto ogni mq. di ridosso  tolto a Pignataro costa oggi  una tombola e non si potrà più recuperare a causa degli altissimi costi a cui si va incontro per abbattere la  profondità  presente in testa alla banchina , profondità che parte dagli attuali 35 metri e tende ad aumentare verso il largo  .
In conclusione , attualmente la situazione  di Pignataro poggia su un compromesso precario tra marineria eoliana , navi di linea,privati e forze dell’ordine . Agli aliscafi è riservato un tratto di banchina estremamente ridotto in testata  e tutto il resto è occupato dai pontili , dalla marineria e dalle forze dell’ordine . In caso di cattivo tempo non si garantisce nessuno per via dell’affollamento di mezzi  di ogni genere che lì si rifugiano  in cerca di un riparo sicuro.
Per il presente non vedo alcuna soluzione migliorativa di Pignataro , dico solo che i pontili hanno salvato la marineria da diporto locale e non , producono posti di lavoro e rendono ordinato lo specchio d’acqua .
In alternativa , io avrei una proposta  da far conoscere ai nostri concittadini e all’Amministrazione Comunale per averne un parere .
L’idea è la seguente :
Tutti sappiamo che Sottomonastero  doveva nascere una banchina lunga 100 metri alla quale se ne sarebbe dovuta aggiungere un’altra di altrettanta lunghezza .
L’errore di posizionamento , la scoperta di reperti archeologici e la giusta contrarietà dei liparesi , ha sospeso  , almeno per ora , i lavori .
Lo stop al progetto  ha avuto come conseguenza quella di dover posizionare i due cassoni , nel frattempo arrivati sull’isola ,  in un sito provvisorio . E’ stato scelto lo specchio d’acqua esterno alla diga foranea di  Marina Corta dove giacciono  semisommersi . Sappiamo pure  che gli altri tre attendono di essere trasportati  a Lipari per completare il progetto iniziale .
Sarebbe interessante conoscere a che punto è tutta la pratica .
La mia  idea è :
a)       mettere un cassone subito in testata al molo di sottomonastero ed allungare la banchina di altri 20 metri  ( il massimo sarebbe metterli tutti e due , coprendo una lunghezza di 40 metri ) e non mi si venga a dire che è impossibile , perché non è vero ;
b)      Iniziare , con gli altri tre/quattro cassoni , una prima tratta  di un braccio che partendo dalla chiesa del purgatorio abbracci il castello per i primi 60/80 metri .
Quali sarebbero i vantaggi :
Nel breve tempo , il  cassone di Sottomonastero consentirebbe  un  maggior riparo allo specchio d’acqua antistante consentendo , con maggior sicurezza , l’attracco degli aliscafi in momenti di sciroccata  e, nel contempo , garantirebbe meglio l’attracco all’attuale pontile aliscafi  .
La seconda idea avrebbe il vantaggio di predisporre in tempi ragionevolmente  brevi  la prima parte di un braccio di protezione sulla falsa riga di quello realizzato lato San Giuseppe , al quale seguirebbe un progetto  , ben più spettacolare, che prevede , prolungando il precedente braccio, di avvolgere  le mura del castello .
Ricordo a tutti che in quella zona la profondità è risibile , contenuta in meno di 10 metri .
Un braccio del genere metterebbe in assoluta sicurezza non soltanto gli aliscafi , ma tutta la nostra marineria e tanto altro ancora. Nessun tempo potrebbe disturbare la fonda .
Nel contempo proteggerebbe le mura del castello , oggi a rischio crolli, e darebbe lustro alla scogliera che , adeguatamente collegata a Marina Corta, e degnamente  attrezzata , diverrebbe fruibile dalla nostra comunità come una seconda passeggiata a mare .
Cosa ne pensate ?
Lipari, li 17/11/2012
                                                                               Felice Lopes

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.