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martedì 16 marzo 2010

Ex Pumex: Ferlazzo propone una "serrata" degli esercizi pubblici. Chi ci sta?

Riceviamo da Angelo Ferlazzo e pubblichiamo:
Ho letto con interesse e rammarico la nota di Anna Miracula, così come le interviste degli amici lavoratori della ex PUMEX, ed ho assistito nella giornata di Lunedì, impotente nella stanza del Sindaco di Lipari Bruno, alla composta ma "pericolosa" protesta dei lavoratori.
Bene credo che il paese, questo paese, ha il dovere di sostenere in qualsiasi forma questa gente che al di la delle ideologie, divisioni sul come la Pumex è stata gestita e di chi sono le responsabilità, la gente di questa Isola ha il dovere di essere solidale.
Lo Stato prima o poi dovrà renderesi conto che ha licenziato e buttato in starada non un lavotatore, ma una famiglia, che è nella maggior parte dei casi è a reddito unico, con figli e spese giornaliere, e le nostre Isole non sono certo il paradiso delle opportunità di lavoro.
Certo l'atto estremo dello scipero della fame è giustificato e giustificabile per chi ha provato strade del dialogo e della pazienza, del servizio incondizionato, e del rispetto delle regole, ma il cittadino che non è indifferente, ha secondo me altre frecce da inserire nell'arco della protesta, mi viene di pensare ad una serrata collettiva di tutti gli esercizi pubblici, evitare tutte quelle forme di introito allo Stato per esempio gratta e vinci, lotto ecc.
Perchè lo Stato ed in particolare Giudici e Regione, prima di pensare di chiudere anche se legittimamente per i fatti che tutti sanno, l'unica industria dell'Isola aveva il dovere di pensare ad una alternativa, come al solito il "potere" ha voluto togliersi una pietra dalla scarpa a discapito di chi? della gente che lavora a salario fisso.
La mia è una proposta concreta e che si concretizza se vi è l'impegno dei commercianti, secondi nella filiera della disoccupazione, anche se minimo ma con i tempi che corrono è già qualcosa, una forma di protesta reale e visibile e pacifica.
Lancio l'idea a tutti quelli che sensibilmente vogliono cogliere il segnale e che intendono essere vicini a questo dramma che si consuma, cambiando finalmente rotta lasciando spazio all'attenzione invece che all'indifferenza, cominciando dal sottoscritto.
Indico il mio recapito e-mail: ferlazang@tiscali.it per quanti in maniera libera e volontaria intendano fare suo il mio appello, per concordare i tempi ed modi.
Cordiali saluti
Angelo Ferlazzo