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venerdì 19 marzo 2010

Sala rianimazione non operativa a Lipari. Giovane partoriente all'ultima settimana costretta a fare le valigie per Patti.

"All'ultima settimana di gravidanza mia figlia è costretta a trasferirsi all'ospedale di Patti poichè in caso di problemi la sala rianimazione dell'ospedale di Lipari non può essere operativa".
A denunciare l'episodio e è il padre della giovane A. D. , costretto a fare i salti mortali per trasferire la figlia nel nosocomio pattese dove, ad onor del vero, ha trovato la più ampia disponibilità e dove la ragazza potrà contare sulla presenza di un sanitario liparese, che opera in quella struttura, ovvero la dottoressa Caterina Cacace.
Il padre della ragazza evidenzia di essere fortemente perplesso. "Del potenziale problema cardiaco all'ospedale di Lipari i medici che hanno seguito mia figlia erano già a conoscenza da diverso tempo. Così come- da quanto appreso- della non operatività della sala rianimazione. Sarebbe stato più giusto, meno rischioso e più umano che questa situazione venisse prospettata prima in modo da organizzarsi per tempo, non correre rischi legati all'avanzato stato di gravidanza".
Un ennesimo caso che mette in evidenza come l'ospedale di Lipari, nonostante le promesse, sia sempre più ridotto all'osso in tema di assistenza e che costringerà A.D., nonostante il pancione e questo potenziale rischio cardiaco, a sobbarcarsi il viaggio sino a Patti.