(Anna Miracula) Mentre prosegue la “pacifica”occupazione del Palazzo Comunale da parte degli ex lavoratori della Pumex, Lipari trascorre tranquilla la sua domenica di metà marzo.
Oggi,tempo discreto, il sole splende in cielo e in programma nel pomeriggio ci potrebbe stare un piccolo giro dell’isola e perché no?, un gelato a conclusione del giro, anche se fuori stagione,nel nostro bar preferito non ci starebbe male.
Poi, ad un certo punto,transitando per la via Borsellino si scorge una piccola luce presso il Comune di Lipari.
Ma non ci chiediamo nemmeno perché, presi come siamo dai nostri impegni, la cena da preparare, la casa da risistemare , l’Happy Hour che ci attende!! Presto,perché i tavoli al bar poi si riempiono e non troviamo più posto. Presto, la cena deve essere preparata ,poi si farà tardi,domani si lavora , che stress questa vita di corsa.
Purtroppo non è la solita retorica,è pura realtà,l’indifferenza a tutto quello che ci succede intorno ha preso il posto nelle nostre coscienze ormai da tempo.
La piccola luce che ,passando per caso per quella via notiamo ma senza interessarci più di tanto significa una cosa: speranza .
Speranza e carità,sono queste le parole di cui si avvale il sacerdote nelle omelie in chiesa per fare breccia nel nostro cuore chiuso e nelle nostre orecchie sorde ,ma che varcando la soglia del tempio dimentichiamo in fretta. Troppi pensieri, tanti impegni, la vita va veloce, non ci si può fermare a chi sta peggio, si deve correre e basta.
Una speranza che abita nel cuore di nostri fratelli ,in questo momento purtroppo più sfortunati di noi,senza un lavoro, che vivono su queste isole,che conosciamo bene,che sono nostri amici ,con i quali ogni giorno ci incontriamo,con i quali parliamo e ci troviamo in piazza per le feste, al supermercato a far la spesa ma per i quali non stiamo muovendo un dito, infischiandocene del fatto che oggi sta capitando a loro questa amara realtà,ma domani potrebbe essere il nostro turno, e allora?
Fratelli che in questo momento hanno bisogno di una nostra mano, di un gesto amico, anche solo di una presenza in più che per loro significherebbe una forza in più in questa estenuante lotta per la propria “sopravvivenza”, in questo mondo che non ammette la debolezza, il divario tra il povero e il benestante,l’apparire più che l’essere.
Sono caparbi,forti,intenzionati ad arrivare fino in fondo,costi quel che costi, perché ormai non ci sono più le premesse per ascoltare chiacchiere e bugie. Ormai si lotta e lo si fa insieme alle loro famiglie ,stando qui a Palazzo,soli con i loro pensieri e le loro aspettative di un futuro migliore che tarda ad arrivare.
Ognuno di loro ha poco da dire,ormai si è detto tutto,è da anni che ripetono i loro problemi e che cercano di farsi sentire soprattutto ai vertici della politica, che sembra sorda e cieca,mentre non si può definire muta perché di parlare parla e anche molto, ma non ha mai concluso nulla finora, e con le chiacchiere i bambini non si sfamano di certo.
Le signore,le mamme e le mogli di questi uomini sono ancora più forti e caparbie a continuare la protesta,ma vedono i loro compagni sfiniti,stressati e hanno paura.
Paura per il semplice fatto che giornate come queste logorano dentro,sia giovani che meno giovani ,e loro sono già provati da tutti questi anni di promesse a vuoto,sono allo stremo delle forze.
E così è trascorsa un'altra domenica… domani è lunedì,per i fortunati è solo un altro giorno di lavoro,un'altra settimana di lavoro che inizia, per gli ex Pumex, invece, è un altro giorno di protesta che continuerà ancora, fino alla risoluzione dei loro problemi.
Loro saranno ancora qui, la luce la rivedremo ancora passando la sera per questa strada….questa luce diventerà un simbolo,anche quando non la vedremo più,il simbolo di una lotta estrema per un diritto sacrosanto : IL LAVORO.
Anna Miracula