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domenica 8 agosto 2010

Lipari. Sbocciato un fiore della solidarietà. E si riscopre il piacere di essere Uomini

In queste nostre isole dove sembra ormai che l’inerzia e la rassegnazione prevalgono su tutto, in cui ognuno appare rinchiuso nel proprio particolare e fatica a considerare il suo prossimo, improvvisamente sbocciano episodi di solidarietà umana e carità cristiana che commuovono e riaccendono la speranza.
E’ quello che è accaduto in questi giorni proprio nel centro della nostra Lipari.
Una ragazza, poco più che ventenne, da qualche tempo accusava un male che periodicamente si faceva presente anche con svenimenti e perdita di coscienza. Una malattia che poteva essere curata a Milano in un Centro specializzato. Ma per andare a Milano occorreva un’ambulanza attrezzata, con un medico che potesse intervenire nel caso si presentasse una delle ricorrenti crisi. E poi il soggiorno per chi l’avrebbe accompagnata, e poi tante altre spese.
Per questo la possibile guarigione appariva come un miraggio per la ragazza, il suo compagno, la sua famiglia che sono di modeste condizioni sociali.
Il fatto si risà nel Paese, se ne parla lungo i marciapiedi del Corso che non solo sono luogo di pettegolezzi e malignità. E subito scatta la catena di solidarietà. Prima si trova chi si offre per pagare l’ambulanza, poi comincia una colletta per i costi aggiuntivi fra un gruppo di amici, poi una colletta più vasta interpellando i commercianti di Lipari. Nessuno (o quasi) si tira in dietro e viene raccolta una somma che garantisce questo primo viaggio che prevede il ricovero nel Centro per le analisi e quindi probabilmente anche l’intervento chirurgico che si presenta molto delicato. Tutto è pronto per la partenza, manca solo il medico che accompagni la ragazza in ambulanza fino a Milano. Vengono fatte diverse telefonate a Lipari ed anche in tutto il circondario tirrenico. Ma non si trova nessuno.
Questo è periodo di ferie e gli ospedali ed i pronto soccorso hanno giusto il personale per le emergenze. Che fare? Rinunciare non si può, rinviare la partenza è pericoloso perché le crisi si ripetono ormai con una certa frequenza. Ed è a questo punto che il dott. Gianni Iacolino decide di partire lui e di assistere la ragazza lungo tutto il tragitto.
Il noto professionista liparese è indubbiamente la persona più indicata perché ha diretto, per molti anni, il centro di anestesia dell’ospedale di Lipari. Ma al di là delle competenze professionali è il gesto umano che commuove e corona degnamente questa catena di generosità che dimostra come in questa comunità, anche durante il periodo estivo, non si pensa soltanto al divertimento ed ai quattrini, ma ci si ricorda di essere uomini.
Parrocchia San Pietro-Lipari