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mercoledì 16 settembre 2009

Calandra e il torrente di pomice. Le precisazioni del dott. Russo

Egr. Direttore,
dopo una "lunga giornata" passata ad affrontare e risolvere problemi derivanti da un "evento eccezionale" il Suo articolo, appare ingeneroso per tutti coloro che prontamente intervengono.
Non mi sembra che ogni qual volta piova, soprattutto dalla realizzazione della "vasca di calma" avvenuta nel 2008, "puntualmente" siano arrivate ruspe ed operai in prossimimità del Torrente Calandra se non in caso di precipitazioni violente ed intense.
I passati eventi eccezionali hanno colmato velocemente la predetta vasca riducendone la funzionalità, mentre l'esaurimento delle risorse finanziarie, già dai primi mesi dell'anno, stanziate nel 2009 per le somme urgenze hanno impedito agli uffici diretti dal sottoscritto qualsiasi forma di intervento per lo svuotamento delle vasche di calma sia di Calandra che del Torrente Ponte.
Non è mia abitudine fare "proclami", ed i preannunciati interventi di pulizia erano comunque subordinati a disponibilità finanziarie che poi non vi sono state.
Ringraziandola per avermi dato l'occasione di informare più compiutamente i suoi lettori anche dei problemi riscontrati dallo scrivente nell'affrontare la problematica relativa al Torrente Calandra, si porgono cordiali saluti.
Domenico Russo.

NOTA DEL DIRETTORE- Ringrazio il dott. Russo per il suo intervento e le sue precisazioni. Nessuno mi creda vuole essere ingeneroso nei confronti di chi si propaga e si è propagato oggi per affrontare quello che lei definisce un "evento eccezionale".
Se critica c'è stata (ma forse è meglio dire sottolineatura dello stato delle cose") riguardava solo ed esclusivamente il mancato intervento di svuotamento delle vasca che, mi consentirà, ha prodotto oggi (ma è anche accaduto diverse volte nel passato inverno anche se non con queste dimensioni) i disagi che si sono verificati.
Per il resto il più ampio plauso a lei, che sappiamo ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per fare fronte a quanto accaduto, agli uomini della Protezione civile comunale, ai vigili del fuoco e a tutto il personale impegnato.
La sua nota, però, conferma che la vasca di calma è colma e non certo da oggi.
Nessuno mette in dubbio il suo lavoro, come sono certo conoscendola che lei si è effettivamente adoperato con i suoi uffici per risolvere il problema. Ma... il fatto che "l'esaurimento delle risorse finanziarie, già dai primi mesi dell'anno, stanziate nel 2009 per le somme urgenze hanno impedito agli uffici diretti dal sottoscritto qualsiasi forma di intervento per lo svuotamento delle vasche di calma sia di Calandra che del Torrente Ponte" dimostra come da parte di chi amministra ci sia una certa insensibilità verso una situazione (che in determinate circostanze) è a forte rischio. In un comune dove si stornano fondi a destra e a manca è davvero impossibile reperirne per una situazione dove c'è in ballo la pubblica incolumità?
Se non ricordo male, durante un incontro tenutosi a Canneto con il progettista, questi ebbe a sostenere come la perfetta funzionalità della vasca fosse legata ad un costante svuotamento della stessa specie dopo eventi meteo importanti. Non prevedere, non destinare, non stornare fondi affinchè ciò avvenga ci sembra vada contro a quelle "indicazioni per l'uso".
Ringraziandola per le precisazioni, fornite nell'ottica di un sano dialogo tra chi informa e chi opera, spero che presto( e lo sperano i cannetari) i soldini vengano reperiti e la mettano nelle condizioni di poter operare come lei sa e con la competenza che la contraddistingue.
Cordialmente
Salvatore Sarpi