L'editoriale
"Finalmente un pò di pace". Lo "urlano" a gran voce gli abitanti del centro storico di Lipari che la pace la cercano da un'estate, senza trovarla.
L'estate 2009, ormai agli sgoccioli,ha fatto registrare il "tutti esauriti" lungo il tratto più "mondano" dell'isola di Lipari.
È il rovescio della medaglia di una "movida" in salsa eoliana che, come abbiamo avuto modo di constatare sino a qualche settimana fa,va sempre più di moda.
Una medaglia, che se da un lato mostra i segni positivi di iniziative imprenditoriali degne di nota, dall'altro mette in luce l'esasperazione di chi non ne può più di disagi continui che hanno a che fare col divertimento altrui.
E a tardissima ora gli sventurati in preda all'insonnia "indotta", corrono il rischio di doversi confrontare con gli aspetti meno civili della "movida liparota" e cioè con le urla di chi vuole portare a conoscenza del mondo il proprio divertimento o vuole "marcare il territorio" (leggasi vicoli) con i "frutti" del proprio corpo.
Tutti, quasi indisturbati. E qui il rovescio della medaglia si trasforma in un vero e proprio stillicidio per le tante persone che abitano tra il Corso e la via Maurolico, tra la via Garibaldi e i tanti vicoletti.
Da luglio in poi decine e decine le telefonate di liparesi esausti, tanti i "viaggi" alla polizia municipale o dai carabinieri con il solito(inascoltato ritornello: "non ne possiamo più", "non riusciamo a dormire", "il divertimento va bene, però...".
Un però che non viene tenuto in considerazione dai giovani in cerca di svago, ma soprattutto dalle istituzioni, che come troppo spesso accade sono distratte da altre "emergenze". E sorvolano su un problema che esiste e va risolto.
Risolto, ma non con una ordinanza (non rispettata) che impone lo stop della musica ad una certa ora ma con fatti concreti. Il "bello" (si fa per dire) è che tutti sanno e che nessuno si prende la briga di trovare una soluzione concreta, applicata sul campo, pardon sulla strada.
Nessuno pensa che un'attività apprezzabile, ma anche da tenere sotto controllo come quella dei "locali musicali" notturni, può diventare un incubo per chi, piuttosto che lasciarsi andare alla musica e al cocktail di turno, la notte vorrebbe solo riposare e dormire.
Questa non vuole essere una crociata contro chi, aprendo questi locali, riesce a dare ai giovani liparesi e ai turisti un'alternativa divertente in città. Lungi da noi l'idea di stoppare iniziative. Ma il fenomeno va normato e "civilizzato", la convivenza tra il popolo della notte e il resto del mondo va regolarizzata, e va capito ora pensando alla prossima stagione. Questo è un compito che spetta non tanto ai ragazzi o ai gestori dei locali, quanto alle istituzioni. Perché mentre queste ultime sonnecchiano, per altri, purtroppo, dormire è stata un'autentica impresa.