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venerdì 30 aprile 2010

Lipari su QuiTouring di Maggio

(Clara Raimondi) Sulla copertina del numero di Maggio 2010 di QuiTouring, il mensile di turismo più diffuso in Italia, c’è una splendida foto della Chiesa delle Anime del Purgatorio di Marina Corta, nell’isola di Lipari.Il titolo, ben in vista riporta: “Sicilia. Lipari, patrimonio dell’umanità”, non male come viatico per la stagione turistica eoliana da poco avviata.
All’interno, alle pagine 26-33 un bellissimo articolo di Isabella Brega - brava giornalista del Touring Club e caporedattrice della rivista - che ha fatto tesoro dell’escursione eoliana del luglio dell’anno scorso quando, invitata dal Centro Studi di Lipari insieme a Lidia Ravera per presentare il mio libro “Alle Eolie sulla scia di Ulisse”, ha pensato bene di proporne ai suoi lettori una summa poco teologica e molto turistica.
L’articolo si intitola “Attrazione vitale”, questo è l’incipit: “E’ bianco il sangue di Lipari. Il bianco polveroso della pomice. Il bianco stanco e pesante del sudore di generazioni di individui piegati da un destino sordo che non assolve. E’ blu il sangue di Lipari. Il blu dell’abbraccio liquido e inquieto che la imprigiona e la conforta, la confina e la collega. Il blu intenso e luminoso, mobile e immoto che ha inanellato l’esistenza di tanti uomini di mare…”
L’articolo prosegue poi con otto pagine dense di riferimenti ai luoghi tipici dell’isola, ma anche alle problematiche che la attanagliano, come la chiusura delle cave di pomice e il destino dei suoi ex lavoratori. Viene citato Bertarelli, uno dei padri del Touring Club, che visitò le Eolie all’inizio del 900 e rimase colpito dal lavoro coatto. C’è anche un box sulla “Guerra dei vulcani” e sul prossimo festival del cinema in programma per luglio e una dettagliata “guida al viaggio” con indirizzi e numeri di telefono.
“A Lipari si impara ad attendere: un ritorno, una tartana, un amore, un traghetto, buone notizie” conclude l’articolo. Chissà, a volte si attende anche qualcuno che ne parli bene, e talvolta questo qualcuno arriva: grazie, Isabella.
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