(Anna Miracula) Quanto letto dall’articolo del gruppo di otto cittadini di Canneto che non si firmano pubblicamente è segno che ancora in questo paese vige la cultura della reticenza, chiaro segno di reticenza, indifferenza e paura ad affermare i nostri diritti di cittadini.
Mi spiace se il gruppo dopo quanto scriverò non accetterà la critica.
Pur non vivendo nel paese di Canneto, la frequento molto spesso soprattutto da quando vi mando i miei due figli a scuola, ma il mio transito per il paese è scandito da qualche mezz’ora , giusto per compiere dei riti quotidiani, che oltre alla scuola, consistono nel fare la spesa e acquistare qualche giornale .
Quanto mi stupisce però è il fatto che transitando per la Marina Garibaldi ,noto sui muraglioni alcuni gruppetti che si godono il sole chiacchierando e facendo i soliti curtigghi di paese, mentre alcuni passeggiano con il proprio cane lungo la battigia.
Ora, se è vero che già da venerdi 23 aprile ( ma da come mi hanno riferito alcune persone i lavori sono iniziati già il mercoledì della stessa settimana) come è possibile che , non essendo Canneto una grande metropoli e non avendo altri rumori di sottofondo se non le auto ,che soprattutto al mattino presto non sono poi così frequenti, NESSUNO di coloro che ho menzionato sopra si sia accorto minimamente o abbia sentito rumori di escavatori in movimento oppure abbia osservato con più attenzione e notato che la montagna non aveva più la solita forma.
Eppure, già dal pontile di Canneto ,frequentatissimo specie da chi si dedica alla pesca , si notava questo scempio incredibile, sicuramente nei se pur rari momenti di quiete del paese, si sarà sentito qualcosa.
Ora come mai ci si sveglia proprio adesso che quasi tutto era stato compiuto?
Perché non si ha mai il coraggio delle proprie azioni fino in fondo se non dopo che i buoi sono scappati dal recinto? Come mai nessuna autorità è stata avvisata anche solo per fargli dare un occhiata veloce e capire cosa stava succedendo? Eppure a Canneto vivono anche esponenti di questa Amministrazione, vivono ispettori della Polizia Municipale, transita anche il dirigente preposto ai controlli sul territorio.
Se di questo disastro non se ne fosse accorto qualche giornalista locale, qualcuno si sarebbe accorto che una fetta del Monte Rosa spariva rapidamente?
Io credo di no, perché da noi si tende sempre a nascondere la testa sotto la sabbia fino a quando non ci si accorge che prima o poi verranno anche fin dentro le nostre abitazioni rendendole di loro proprietà abusivamente e allora sì che sarà troppo tardi.
Abusi di ogni genere , e questo credo che non sia l’ultimo della serie, continueranno a esserci finchè noi seguiteremo con questa cultura dello struzzo che pur avendo tra le sue caratteristiche una vista molto acuta, ha dei comportamenti strani perché in caso di pericolo lo struzzo si china con il collo disteso e con il corpo appoggiato a terra cercando di imitare un cespuglio o una grossa roccia. Se il predatore si avvicina troppo la via di salvezza è la fuga veloce con falcate di più di 6-7 metri con cambi di direzione repentine che disorientano l'inseguitore.
Essi si difendono anche con violenti calci dati in avanti.
Allora, vogliamo somigliare sempre di più agli struzzi o diventiamo predatori e iniziamo a cacciare via chi non merita di abitare quest’isola e che non la rispetta devastandone il territorio?
La decisione spetta a tutti soprattutto a quelli che hanno ancora l’amore per Lipari e per tutto l’ Arcipelago.
Anna Miracula