Settimana di passione per il governo Lombardo che, se da un lato deve superare gli ostacoli dell'aula per ottenere l'approvazione del bilancio e della Finanziaria, dall'altro resta in attesa delle decisioni dei vertici romani del Pdl che martedì decideranno sulla sorte del Pdl-Sicilia, il gruppo parlamentare voluto dal sottosegretario Gianfranco Micciché che, insieme con l'Mpa ha consentito finora a Raffaele Lombardo di continuare a governare.
Un eventuale ordine di rientro nei ranghi e di scioglimento del Pdl-Sicilia, renderebbe più difficile l'approvazione dei documenti finanziari, senza i quali si avvierebbe la procedura di scioglimento dell'Ars. A rendere più difficile il cammino verso l'approvazione dei documenti finanziari, qualora non bastasse la "grana" romana, in ogni caso foriera di conseguenze politiche, c'è la miriade di emendamenti (400 al bilancio e oltre 2000 alla Finanziaria) da esaminare prima di arrivare al voto finale, in programma per giovedì o, al più tardi, per venerdì.
Ieri, intanto, rifacendosi ad un passo di una intervista rilasciata dal ministro Stefania Prestigiacomo che, parlando dell'inchiesta giudiziaria in cui è stato coinvolto Lombardo si è detta certa che il presidente della Regione, in caso di "formalizzazione" di eventuali accuse a suo carico «saprebbe comprendere» e «saprebbe affrontare tutto col senso dello Stato che finora ha dimostrato», ovvero si dimetterebbe, il co-coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione è tornato a chiederne le dimissioni.
Precisato, infatti, che la sua è una «valutazione politica che nulla ha a che vedere con le sue vicende giudiziarie», ha affermato: «Sul piano politico Lombardo deve certificare il suo fallimento alla guida della Presidenza della Regione Sicilia». «Lombardo - ha detto ancora Castiglione - ha giocato per dividere i partiti. Ha diviso il Pd, lo ha fatto con l'Udc e pure con il Pdl. Adesso il suo intento è quello di portare il Pd nella Giunta, ma non lo potremo mai accettare...».
Quindi, ha aggiunto: «Noi abbiamo sostenuto Lombardo e lo rivendichiamo ancora oggi, pensando di fare un accordo forte. Abbiamo ceduto l'incedibile, cioè la Presidenza della Regione, proprio per avere un buon governo e non certo per avere poltrone. La nostra opposizione a Lombardo è maturata sulle cose da fare. E il fallimento è sotto gli occhi di tutti. Parlo di una valutazione prettamente politica».
Quindi, sul Pdl Sicilia di Gianfranco Micciché, nato proprio in opposizione alla gestione del Pdl da parte di Castiglione, ha precisato: «La nostra posizione è chiara: abbiamo fatto molti appelli a Micciché per riunificare il Pdl in Sicilia».
«Ma quale passo indietro? Lombardo deve restare dov'é», ha subito replicato Fabio Granata che con Carmelo Briguglio guida la pattuglia dei finiani all'interno del Pdl-Sicilia. «Noi - ha ribadito Granata - sosteniamo Lombardo e continueremo a farlo. Sia per la discontinuità che rappresenta rispetto al passato, sia per le riforme. E poi c'è un altro aspetto importante, entro il 2010 si devono consumare le risorse economiche comunitarie. Fare un passo indietro significa, in altre parole, andare alle elezioni anticipate e questo si traduce nella perdita dei fondi comunitari. E sarebbe un vero disastro».